Bari, 7 aprile 2017 – Tutta un’altra musica. Quella che risuonerà martedì 11 aprile a partire dalle 17.30 nella sala convegni dell’Istituto “Giovanni Paolo II”, come uno scossone alla giornata tipo dei degenti. A riempire il vuoto della malattia con suoni che manderanno indietro le parole, sarà il “Coro del Faro” diretto dal maestro Paolo Lepore, pronto a esibirsi al cospetto di un pubblico insolito per rendere più che straordinario il pomeriggio di chi è abituato a una routine ben più ‘afona’.
Il “Coro del Faro”, composto da oltre 100 voci di ogni età, professione e nazionalità, non nuovo a iniziative volte a donare musica e cingere virtualmente le braccia intorno alla sofferenza, allieterà per la prima volta i degenti dell’IRCCS di via Orazio Flacco. Man mano che le mani del maestro Lepore si muoveranno sinuose, un repertorio che spazierà dai Pink Floyd a John Lennon passando per gli Jarabe de Palo sarà intervallato da pezzi più classici.
Il crescendo di suoni ed emozioni è stato fortemente voluto dall’associazione “Uì Together” guidata dalla dottoressa Anna Milella che ha invitato il Coro nel nosocomio barese per una performance musicale pensata per diventare la colonna sonora del benessere dei pazienti. La realtà associativa composta da una squadra completamente al femminile, nata nel settembre 2015 dall’idea di alcuni medici referenti della Breast Unit dell’Istituto, ha deciso, già da due anni, di scendere in campo per diffondere la cultura della prevenzione, diagnosi e cura del tumore della mammella, e per sostenere le donne che vedono stravolta la loro vita durante il tunnel della malattia.
“Il valore della musica come terapia per i degenti: un’altra bella pagina nella storia dell’ospedale”: ne è convinto il Direttore Sanitario Alessandro Sansonetti. Durante il pomeriggio nel quale la musica, tra le massime espressioni di azione sociale, contribuirà a sostenere la sofferenza, interverranno un rappresentante della Direzione Sanitaria e la dottoressa Milella, dopo l’introduzione a cura della giornalista Annamaria Ferretti.
fonte: ufficio stampa