Dott.ssa Zamatto, Medici Senza Frontiere: “A causa degli alti prezzi degli antidoti di qualità, si ricorre spesso a prodotti più economici di dubbia efficacia e sicurezza, che nulla possono contro l’alta mortalità e disabilità derivanti dai morsi di serpente”
Roma, 28 gennaio 2018 – Anche se esistono trattamenti efficaci, ogni anno il veleno del morso di serpente uccide più di 100.000 persone in tutto il mondo, più di qualsiasi altra malattia tropicale negletta identificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Tra le aree più colpite c’è l’Africa sub-sahariana, dove ogni anno il morso del serpente causa la morte di 20.000 persone.
Numeri che hanno spinto l’OMS a lanciare un ambizioso piano d’azione che ha come principale obiettivo quello di rispondere alla mancanza di accesso ad antidoti efficaci e di qualità, uno dei principali ostacoli che Medici Senza Frontiere (MSF) incontra in paesi come il Sud Sudan, la Repubblica Centrafricana e l’Etiopia. Il tema è nell’agenda del Comitato esecutivo dell’OMS in corso in questi giorni a Ginevra.
MSF tratta gratuitamente migliaia di casi all’anno nelle sue strutture. Tuttavia la grande parte delle vittime vive nelle aree rurali povere senza accesso alle cure mediche.
“Tempestività e qualità del siero iniettato come antidoto, sono questi i due fattori che salvano la vita delle persone. Purtroppo nelle aree rurali le cure sono di fatto inaccessibili perché un trattamento di qualità costa molto di più di quello che la gente guadagna in un anno intero. Per i casi più gravi, sono necessarie più dosi di siero, portando oltre i 200 dollari il costo totale del trattamento”, dichiara la dott.ssa Federica Zamatto di Medici Senza Frontiere.
“A causa degli alti prezzi degli antidoti di qualità, si ricorre spesso a prodotti più economici di dubbia efficacia e sicurezza, che nulla possono contro l’alta mortalità e disabilità derivanti dai morsi di serpente”, aggiunge Zamatto.
Ai morti, bisogna infatti aggiungere le centinaia di migliaia di persone che restano disabili in modo permanente. “Questo tragico incidente può portare a serie limitazioni motorie causate dalla retrazione di articolazioni, oppure a una sfigurazione del volto stigmatizzante con complicazioni di tipo psicologico”, osserva ancora Zamatto.
Dato che le onerose spese dirette sostenute oggi dai pazienti sono oggi le maggiori barriere di accesso, MSF auspica lo sviluppo di un sistema di finanziamento internazionale di approvvigionamento di sieri sicuri e di qualità. Per salvare vite, c’è bisogno di metter in piedi un meccanismo internazionale di finanziamento per gli antidoti e includere il trattamento per il morso di serpente nelle politiche di copertura sanitaria universale.
I sieri, iniettati nei pazienti per endovena, sono medicinali derivati dal sangue dei cavalli che vengono “iperimmunizzati” con il veleno dei serpenti.
Per fermare questa crisi, deve essere messo in atto il piano d’azione dell’OMS a livello nazionale, regionale e globale. Gli antidoti efficaci e di qualità devono essere disponibili gratuitamente – o quanto meno a prezzi decisamente inferiori – per curare le vittime del morso di serpente.
Questo significa che:
#1: Più persone avranno accesso a trattamenti salva-vita
La percentuale delle vittime di morsi di serpente in Africa che hanno accesso a qualunque tipo di trattamento con antidoto (anche di quelli non efficaci) è molto bassa. L’alto prezzo degli antidoti si traduce nel fatto che molte delle vittime si rivolgono a metodi di cura tradizionali prima di recarsi in ospedale – anche se nessuno di questi metodi è efficace. Se i trattamenti di qualità fossero disponibili gratuitamente o a un prezzo molto basso, le persone sarebbero più disposte a cercare cure efficaci prima di arrivare in ospedale, quando spesso è troppo tardi.
#2: Gli antidoti non efficaci scompariranno
Nel mercato africano si sono diffusi alcuni antidoti di bassa qualità perché il prezzo è più economico. Se gli antidoti di qualità fossero sovvenzionati dall’OMS, rendendoli così disponibili gratuitamente o a un prezzo molto più basso per chi ne ha bisogno, la produzione delle alternative più economiche e di bassa qualità non sarebbe più un business percorribile.
#3: L’antidoto sarà il trattamento preferito nell’Africa sub-sahariana
Data l’inefficacia dei prodotti di scarsa qualità, gli operatori sanitari e le comunità esitano a utilizzare l’antidoto. Un migliore accesso a trattamenti di qualità è cruciale per ripristinare la fiducia della popolazione sull’uso dell’antidoto come migliore cura del morso di serpente.
#4: Le persone morse saranno trattate con il giusto dosaggio
Il numero delle fiale necessarie per trattare un morso di serpente dipende dalla quantità di veleno iniettato nella persona quando è stata morsa e dalla potenza dell’antidoto utilizzato. Spesso, le persone non ricevono il dosaggio raccomandato di antidoto perché possono permettersi solo una parte della terapia. Le persone non hanno bisogno del dosaggio che possono permettersi ma di quello che evita loro una disabilità o la morte.
#5: Aumenterà il numero dei fornitori africani di antidoti efficaci e di qualità
Molti fornitori di antidoti di qualità hanno interrotto la produzione poiché poco redditizia. Se l’offerta e la disponibilità di antidoti efficaci di qualità fossero sovvenzionate, assicurando un prezzo economicamente sostenibile per i produttori, la domanda per i trattamenti di qualità crescerebbe.
Al momento, come primo passo, l’OMS sta valutando gli antidoti esistenti per l’Africa sub-sahariana per identificare cosa fa di un antidoto un trattamento efficace di qualità e far scomparire dal mercato quelli inefficaci. Dato che le onerose spese dirette sostenute oggi dai pazienti sono oggi le maggiori barriere di accesso, il passo successivo dovrà essere lo sviluppo di un sistema di finanziamento internazionale di approvvigionamento di sieri sicuri e di qualità. Per salvare vite, i paesi e i donatori devono agire ora supportando un meccanismo internazionale di finanziamento per gli antidoti e includendo il trattamento per il morso di serpente nelle politiche di copertura sanitaria universale.
Per garantire una risposta globale al morso di serpente, l’OMS, i paesi e i donatori devono anche impegnarsi a:
- Supportare la ricerca e lo sviluppo di nuovi trattamenti e nuovi strumenti diagnostici;
- Migliorare la formazione per gli operatori sanitari e organizzare campagne di sensibilizzazione nelle comunità sulla pericolosità e le strategie di prevenzione del morso del serpente;
- Creare un sistema di monitoraggio sul reale numero e distribuzione dei morsi di serpente nei paesi colpiti;
- Intensificare il lavoro per controllare la qualità degli antidoti.
Durante la riunione del Consiglio Direttivo dell’OMS a Ginevra di questo mese, gli Stati membri hanno discusso una proposta di risoluzione da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Mondiale della Sanità che si terrà a maggio. La risoluzione proposta e il piano d’azione dell’OMS rappresentano una grande opportunità. È arrivato il momento per i governi e i donatori di prevenire morti e disabilità dovute ai morsi di serpente.