Milano, 20 ottobre 2020 – Siamo nella fase preliminare di quella che sarà la stagione influenzale; in questi giorni prenderà il via in tutte le regioni italiane, anche quest’anno, la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale e con lei ripartiranno i servizi di osservatorioinfluenza.it che, in questo particolare momento storico, non potranno non considerare l’emergenza Covid-19.
Quest’anno, il portale non si porrà infatti solo come punto di riferimento sul tema dell’influenza e della vaccinazione, ma anche sull’andamento del coronavirus e delle patologie parainfluenzale offrendo a cadenza quindicinale dei momenti di aggiornamento con il prof. Fabrizio Pregliasco, Virologo, Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi. Rimane primario il servizio online di supporto a chiunque avesse necessità di fare domande.
I virus influenzali che ci aspettiamo e che abbiamo visto circolare nell’altro emisfero sono tre e sono abbastanza variati rispetto a quelli dello scorso anno. Ma in Australia, nonostante la presenza di queste varianti virali, la stagione è stata assolutamente lievissima in quanto sembrerebbe che l’utilizzo di mascherine, il lavaggio frequente delle mani e il distanziamento fisico abbiano fatto da barriera anche all’influenza. Ebbene, se si conferma l’andamento visto nell’emisfero Sud, potremmo avere anche noi una stagione blanda.
“Nonostante ciò, mai come quest’anno per le categorie a rischio immunizzarsi contro il virus influenzale è fondamentale perché, vaccinandosi contro l’influenza, si evita la possibilità di generare confusione con il Covid-19 visto che i sintomi sono sovrapponibili. Il vaccino non copre da tutti i virus possibili, ma attenua i sintomi, evita le pericolose complicanze nei pazienti immunizzati e dà una grande percentuale di protezione che può essere utile in questo momento in cui abbiamo un altro nemico”, afferma il prof. Fabrizio Pregliasco.
Quali sono le categorie a rischio: operatori sanitari in primis, ma anche anziani e soggetti affetti da patologie come malattie polmonari, cardiovascolari, oncologiche, dove la ‘doppia presenza’ dei due virus potrebbe aggravare il quadro clinico.
“Fondamentale è anche vaccinare i bambini, il cui sistema immunitario è più vulnerabile, in modo tale da non confondere i sintomi e non correre negli ospedali temendo che sia di peggio. Quest’anno nella fascia della fragilità sono infatti compresi anche i bambini e ed è stata abbassata a 60 anni l’età di coloro che rientrano nelle categorie per le quali il vaccino è raccomandato e gratuito”, conclude Fabrizio Pregliasco.