Passi da gigante per curare i piccoli pazienti affetti da dermatite atopica, rinite allergica, rinosinusite, allergie alimentari, asma (che colpisce il 15% degli adolescenti) e altre patologie collegate tra loro. Tre gli approcci efficaci per bloccare la “marcia allergica”: dal più blando, i prodotti nutraceutici, al controllo del microbioma delle vie respiratorie e di quello intestinale, fino ai farmaci più innovativi. Congresso Nazionale SIAIP (Società italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica) in corso a Genova con oltre mille delegati
Genova, 3 maggio 2024 – Finita l’epoca dei rimedi sintomatici per bloccare prurito, sintomi allergici e respiratori. Oggi l’allergologia e immunologia hanno a disposizione diversi approcci per bloccare la ‘marcia allergica’ cioè il percorso che parte dall’infanzia con i primi disturbi, come la dermatite atopica, che può associarsi poi allo sviluppo di allergie alimentari e rinite allergica per diventare, in molti casi asma e rappresentare un grave problema cronico di salute in età adulta.
È quanto emerge dal XXVI Congresso SIAIP in corso a Genova. “L’appuntamento di quest’anno – spiega il presidente SIAIP prof. Michele Miraglia del Giudice – pone sotto i riflettori i maggiori successi di questa branca medica, sempre più importante visto il dilagare dei disturbi allergici di vario tipo che iniziano proprio in età infantile per evolvere con l’età. Osserviamo sempre più casi di dermatite atopica, anche nei bambini molto piccoli: ormai è presente nel 20% di quelli con meno di sei anni”.
Sono problemi che peggiorano sensibilmente la qualità di vita quotidiana dei piccoli pazienti e delle loro famiglie; talvolta colpiscono parti visibili come il viso e possono provocare grave prurito e disagio anche nei rapporti sociali. Anche l’asma, che riguarda quasi il 15% degli adolescenti nel mondo, in Italia risulta non essere sotto controllo nel 50% dei casi.
Quello che è diventato molto chiaro, negli ultimi anni, è che l’asma e le malattie allergiche sono influenzate da fattori ambientali e genetici che interagiscono tra loro e che proprio per la loro multiformità possono determinare espressioni diverse della malattia, sintomi diversi che si sviluppano in età differenti e con diversi gradi di gravità. Parliamo di ambiente, esposizione a inquinanti, ma non solo.
Recentemente è stata osservata una stretta correlazione tra lo sviluppo di allergia ed asma e la presenza di un microbiota “buono” o “cattivo” (la cosiddetta disbiosi) a livello non solo intestinale e cutaneo, ma anche delle vie aeree. Ricordiamo che il microbiota è quell’insieme di batteri che popolano i nostri epiteli: batteri utili se nel giusto equilibrio e composizione.
“Manipolare e riequilibrare il microbiota, nei vari distretti, può indurre una situazione di eubiosi – dice la dott.ssa Maria Angela Tosca, vicepresidente SIAIP – cioè una ripopolazione di microbi ‘buoni’ e quindi potenzialmente migliorare il funzionamento del sistema immune e i sintomi dell’allergia. E non solo: non è escluso che così si possa anche modificare la cosiddetta ‘marcia allergica’. Alcuni recenti studi indicano che si può effettivamente intervenire per riequilibrare il microbiota somministrando microorganismi ‘utili’, sia come strategia preventiva sia come terapia add on, cioè integrata alle terapie con i farmaci convenzionali, a seconda dei quadri clinici presentati”.
C’è ancora molto da scoprire e lavorare per riuscirci efficacemente. Per ora però, oltre alla classica immunoterapia, che rappresenta nei pazienti giusti l’unica “terapia causale” delle principali allergie, abbiamo a disposizione armi farmacologiche sempre più raffinate: in particolare i farmaci biologici, che grazie al “blocco” di alcune vie attraverso le quali si sviluppa la reazione immune, sono in grado di garantire un buon controllo dell’asma grave, della dermatite atopica grave, dell’orticaria cronica, dell’allergia alimentare e più recentemente anche dell’esofagite eosinofila.
Ma il futuro è anche lo studio del microbiota (e dei suoi metaboliti) attraverso le scienze omiche, che apre orizzonti affascinanti nella lotta contro le allergie: in parole semplici, modificando il microbioma è forse possibile controllare l’insorgere e lo sviluppo dei fenomeni allergici.
“Per ora si tratta di ricerche, di lavori scientifici sperimentali, ma tutto lascia credere che questo sia uno dei più promettenti campi nella ricerca clinica in allergologia – dice la dott.ssa Tosca – La modulazione del microbioma, non il semplice riequilibrio eubiotico, potrebbe rappresentare una vera innovazione nella prevenzione ed addirittura nel trattamento delle malattie allergiche. Per gli allergologi, soprattutto in ambito pediatrico, manipolare il sistema immune rappresenta la vera sfida del futuro”.