Prof. Francesco Vetta, SIGOT: “La telemedicina non si identifica in una semplice telefonata, seppur riduca il rischio di ricovero di circa il 10%. Una serie di strumenti più avanzati offrono vantaggi significativi: come la riduzione della metà dei ricoveri, della mortalità di quasi il 50%, delle spese mediche tra il 30 e il 60%”
Roma, 25 settembre 2020 – La pandemia di Covid-19, nella sua prima ondata a inizio 2020 ha coinvolto soprattutto la popolazione anziana. Stando ai dati del Ministero della Salute aggiornati al mese di luglio, il numero di deceduti nei quali il Covid è la causa direttamente responsabile della morte raggiunge il valore massimo del 92% nella classe 60-69 anni e il minimo (1-2%) nelle persone di età inferiore ai 50 anni. L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 (dati dell’ISS) è di circa 80 anni ed è più alta di 20 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. È dunque indispensabile che i soggetti con oltre 65 anni prendano in considerazione alcune misure precauzionali.
La SIGOT – Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, con il suo nuovo Presidente il Prof. Alberto Pilotto, Direttore del Dipartimento di cure geriatriche all’ospedale Galliera di Genova, ha stilato un vademecum per guidare gli anziani ad un comportamento corretto che permetta di gestire l’attuale momento storico e possa ridurre il rischio di contrarre il virus SARS-CoV2.
- Innanzitutto, si raccomanda alla persona anziana di non scoraggiarsi e di adottare uno stile di vita sano volto a proteggere se stessa e gli altri.
- Fare prevenzione: vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica sin da Ottobre con le prime dosi disponibili.
- Svolgere attività fisica sia in casa che all’aperto, anche in compagnia, ma solo nel rispetto delle misure anti-covid, fosse anche una sana passeggiata di almeno 30minuti per cominciare.
- Prestare attenzione ai sintomi e alle variazioni del tono dell’umore: non sottovalutare l’insorgenza di sintomi depressivi.
- Uso appropriato dei farmaci. aderenza alle terapie in corso, evitare auto-sospensioni e auto-medicazione attenendosi ai protocolli di cura prescritti dal medico curante.
- Mantenere un’alimentazione equilibrata con adeguata idratazione e ricca di nutrienti. Gli anziani sono a rischio sarcopenia, ovvero la perdita di massa muscolare.
- Tenere sempre a mente le misure anti-covid: uso della mascherina, igienizzazione delle mani, evitare assembramenti , mantenere il distanziamento di almeno 1metro; evitare baci e abbracci, anche coi familiari e nipoti.
- Utilizzare le tecnologie a disposizione: facilitano un avvicinamento sociale almeno virtuale (telefono, smartphone, tablet, Internet, app specifiche, etc.).
Le innovazioni della telemedicina
L’uso delle nuove tecnologie rappresenta un punto di riferimento per gli specialisti geriatri, non solo per favorire la socialità in questo contesto in cui i contatti umani sono assai difficili, ma anche per seguire gli stessi pazienti. La telemedicina, infatti, rappresenta una grande opportunità per migliorare le cure e i monitoraggi.
“La telemedicina non consiste in una semplice telefonata, seppur riduca il rischio di ricovero di circa il 10%. Alcuni strumenti più complessi e progrediti offrono vantaggi significativi, riducendo i ricoveri di circa il 50%, la mortalità di quasi il 50%, le spese tra il 30 e il 60%. La conseguente maggiore disponibilità dei posti ambulatoriali permette di velocizzare il percorso dei pazienti – evidenzia il prof. Francesco Vetta, Consigliere e Tesoriere SIGOT e Professore di Cardiologia all’UniCamillus – In ambito cardiologico il monitoraggio a distanza di alcune patologie è già realtà e mostra tutti i vantaggi che si possono ottenere, grazie ad alcuni strumenti che impiantiamo nei pacemaker e nei defribillatori che permettono di fare dei controlli da remoto e di verificare alcuni parametri per intervenire preventivamente rispetto al’esordio clinico di alcune patologie. L’insufficienza cardiaca, ad esempio, rappresenta la principale causa di ricovero: in Italia c’è una prevalenza di oltre 500mila persone affette e la mortalità è del 50% a 5 anni, è una patologia più temibile di alcune neoplasie. Ci sono poi alcuni possibili sviluppi delle aritmie cardiache, come la fibrillazione atriale, presente in circa il 2% della popolazione italiana, ma che aumenta al 12% circa negli ultra 65enni, tra i quali spesso è difficile da diagnosticare senza questi ausili. Ciò che deve essere sempre tenuto presente nella telemedicina è la centralità di una valutazione multiparametrica del paziente anziano, che sposti l’attenzione dai dati desunti alla realtà clinica del soggetto”.
Il richiamo al metodo geriatrico
La 34a edizione del Congresso Nazionale della SIGOT, dal titolo “La complessità clinica del paziente anziano e la transizione nei diversi setting di cura”. si svolge in Virtual Edition online, con contributi sia in ‘live-streaming’ che con sessioni tematiche ‘on-demand’ registrate per consentire approfondimenti specifici da poter visionare e seguire a piacimento sino al 22 dicembre 2020.
“Il ruolo centrale della geriatria per la cura dell’anziano è molto sentito dalla nostra categoria di specialisti – sottolinea il prof. Alberto Pilotto, Presidente SIGOT – I provvedimenti concreti auspicati da noi geriatri sono un adeguamento dei posti letto ospedalieri di geriatria che sono carenti in alcune Regioni; l’introduzione del metodo geriatrico, basato su un approccio multidimensionale, per identificare l’anziano fragile e le aree per un intervento personalizzato; il rafforzamento del ruolo delle tecnologie, inclusa la telemedicina; il coinvolgimento del maggior numero di soggetti anziani nei percorsi di prevenzione incluse le vaccinazioni stagionali”.
Nel Congresso SIGOT non si parla solo di Covid-19: ampie riflessioni anche su tematiche di grande attualità in un mondo che invecchia e aggiornamenti su ‘hot topics’ cari alla geriatria, quali la gestione della demenza, la prevenzione delle cadute, la nutrizione e il metabolismo, la cardio-geriatria e la patologia respiratoria. L’attenzione sui nostri anziani rimane alta ancora nel pieno della pandemia e deve rafforzarsi sempre più nella coscienza collettiva al pari della figura dello specialista.