Uno studio dell’Università Statale di Milano, pubblicato su Cancer Research, approfondisce con la spettroscopia Raman la natura delle microcalcificazioni al seno: quelle associate a tumore al seno presentano caratteristiche differenti da quelle associate a lesioni benigne o incerte. Si aprono nuovi scenari di screening
Milano, 5 marzo 2020 – La presenza di microcalcificazioni rilevate alla mammografia è uno dei primi segni della possibile comparsa del tumore al seno, ma non è sempre così. Anzi, ad oggi, molte pazienti sottoposte a biopsia in seguito alla presenza di microcalcificazioni risultano sane all’esame istologico.
Un gruppo di ricercatori, diretti da Fabio Corsi dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con i colleghi dell’Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari, dell’Università di Pavia e del Paul Scherrer Institute in Svizzera, hanno studiato nel dettaglio la composizione biochimica di ben 475 microcalcificazioni, provenienti sia da pazienti in cui era stato diagnosticato il tumore sia in quelle per le quali si era rivelato un falso allarme (lesione benigna o incerta).
Lo studio ha dimostrato che le microcalcificazioni effettivamente associate alla presenza del tumore al seno hanno delle caratteristiche differenti da quelle benigne o incerte e che esiste una stretta correlazione tra i risultati ottenuti dall’osservazione delle microcalcificazioni ed i risultati della normale analisi istologica.
Lo studio, recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Cancer Research, apre alla possibilità di sviluppare metodiche di screening del tumore al seno più efficaci e più accurate, al fine di ridurre il numero di biopsie non necessarie.