Microbiota, il secondo genoma. Un patrimonio in fragile equilibrio
Torino, 14 novembre 2017 – È un ‘doppio’ il secondo appuntamento di GiovedìScienza dedicato a “Microbiota, il secondo genoma: un patrimonio in fragile equilibrio”. Giovedì 16 novembre saliranno sul palco del Teatro Colosseo (alle 17:45 in Via Madama Cristina 71, Torino) Duccio Cavalieri dell’Università di Firenze e Carlotta De Filippo dell’Istituto di Biologia e Biotecnologie Agrarie del CNR di Pisa.
Dobbiamo a loro la fermentazione della birra, del vino e del pane. Sono i lieviti, che trovano nell’intestino delle vespe un ambiente in cui sopravvivere al freddo dell’inverno. Non solo, i calabroni sono l’alcova in cui si genera e si mantiene la biodiversità microbica, consentendo l’incrocio di ceppi e specie di lievito diverse. A loro volta i lieviti aiutano gli insetti a conservare salute e socialità.
È la storia, strana ma vera, di lieviti, vespe, birra e vino che racconterà Duccio Cavalieri, professore di microbiologia all’Università di Firenze, parlandoci di un fragile sistema in equilibrio da millenni, oggi minacciato dal cambiamento climatico e dalla globalizzazione. Mantenere queste simbiosi è fondamentale per preservare patrimoni microbici tipici importantissimi dal punto di vista naturalistico ed economico: sono lo scrigno della tipicità dei nostri prodotti.
Portiamo con noi 2 kg di batteri condividendo gioie e dolori. Scegliamo noi questi compagni di viaggio o sono loro a sceglierci? Per rispondere a questa domanda Carlotta De Filippo dell’Istituto di Biologia e Biotecnologie Agrarie del CNR di Pisa è andata in uno dei paese africani più poveri, il Burkina Faso, in un villaggio rurale dove il tempo sembra essersi fermato 10.000 anni fa, nel neolitico, quando nacquero l’agricoltura e l’allevamento.
Con “La Nostra Africa: effetto globalizzazione sui batteri che abitano in noi” la dr.ssa De Filippo spiegherà i risultati del lavoro che – con avanzate tecniche di sequenziamento del DNA – ha portato a catalogare tutte le specie batteriche non coltivabili delle feci di bambini che vivono nel villaggio africano, confrontandole con quelle di bambini italiani.