Ferrara, 14 giugno 2016 – Presso l’Aula Congressuale dell’ospedale di Cona, giovedì 16 giugno, dalle ore 8.00 alle 17.30, si terrà il primo Congresso Nazionale congiunto di Microbiologia Clinica e Infettivologia.
L’evento è organizzato dalla Sezione di Microbiologia Clinica, diretta dalla dott.ssa Maria Rita Rossi, e dall’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive, diretta dal dott. Marco Libanore, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e vedrà la partecipazione di alcuni dei più illustri microbiologi ed infettivologi italiani. Sarà un’importante e fruttuosa occasione di confronto tra le due discipline, ormai divenute complementari l’una all’altra, per discutere delle problematiche infettivologiche emergenti.
Anche nei paesi industrializzati come il nostro la globalizzazione ed il progresso sanitario hanno, infatti, determinato un nuovo scenario epidemiologico con importanti riflessi di salute pubblica, un significativo impatto sull’assistenza sanitaria e sui costi ad essa correlati. Se da un lato la globalizzazione, con tutte le sue implicazioni, ha aumentato le criticità di tipo infettivo, dall’altro il miglioramento sanitario ha determinato l’emergenza di nuove problematiche sanitarie legate all’innalzamento della vita media della popolazione, alla comparsa di nuove tipologie di pazienti e di sindromi patologiche complesse.
In questa nuova realtà sanitaria, il servizio di microbiologia clinica ha dovuto ridisegnare il suo ruolo strategico, affiancandosi al clinico, in una combinazione sinergica volta alla rapida ed adeguata risoluzione dei problemi infettivi. La diagnosi d’infezione ha molteplici finalità: clinica, in quanto contribuisce alla gestione del malato con infezione in atto; epidemiologica, poiché consente di identificare la fonte e le vie di trasmissione e terapeutico/preventiva. Il microbiologo, infatti, grazie anche all’avvento di nuove tecnologie, supporta il clinico nell’identificazione di nuovi agenti patogeni o di ceppi antibioticoresistenti, contribuendo alla sorveglianza/controllo, alla terapia mirata e all’uso adeguato ed appropriato degli antibiotici (antimicrobial stewardship).
La possibilità di acquisire sistemi diagnostici rapidi ed accurati consente di abbreviare la terapia empirica ed il passaggio rapido al trattamento mirato. In quest’ottica la centralizzazione, in centri Hub, consente la realizzazione di importanti poli diagnostici di riferimento, a volte lontani logisticamente dai presidi di ricovero, ma non professionalmente dai clinici, che costituiscono il giusto compromesso nella logica del rapporto costo-efficacia, e costo-efficienza.
Il Congresso Nazionale proposto AMCLI-SIMIT nasce dal convincimento che le due componenti, microbiologico clinica ed infettivologica, non possano prescindere l’una dall’altra, soprattutto in considerazione delle nuove esigenze sanitarie, in un mondo in evoluzione, che richiede un continuo e puntuale aggiornamento clinico e diagnostico terapeutico.
fonte: ufficio stampa (foto del Servizio Audiovisivi dell’AOU di Ferrara)