Roma, 3 dicembre 2018 – Un percorso clinico assistenziale (PCA) dedicato al paziente con melanoma cutaneo, oculare e mucoso sarà presentato domani, martedì 4 dicembre, alle ore 12.00, nella hall della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Il nuovo PCA si articola in quattro differenti aree: melanoma cutaneo, il più frequente, oculare, mucoso nella regione testa collo e mucoso nella regione vulvare.
Interverranno: Ketty Peris, Ordinario di Dermatologia e Venereologia all’Università Cattolica e Direttore dell’UOC di Dermatologia della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS che illustrerà il PDTA del Melanoma Cutaneo, Maria Antonietta Blasi, Professore di Oftalmologia all’Università Cattolica e Direttore UOC Oncologia Oculare della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS che presenterà il PDTA dedicato al paziente con Melanoma oculare, Giovanni Scambia Ordinario di Clinica Ostetrica e Ginecologica all’Università Cattolica e Direttore Scientifico Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli IRCCS e Gaetano Paludetti, Ordinario di Clinica Otorinolaringoiatrica alla Cattolica e Direttore UOC Otorinolaringoiatria della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, sul PDTA dedicato al paziente con Melanoma Mucoso rispettivamente vulvare e della testa – collo.
Seguiranno gli interventi di Antonio Giulio de Belvis, Direttore UOC Percorsi e Valutazione Outcome Clinici, e Monica Forchetta, Presidente Associazione Italiana Pazienti Malati di Melanoma.
Concluderà l’incontro alle ore 13.00, presso l’Aula 616 del Policlinico Gemelli, il Convegno “Presentazione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale Melanoma cutaneo, oculare e mucoso” rivolto ai professionisti del campo volto a mostrare il modello di governance clinico organizzativa del paziente con melanoma e a confrontare le criticità emerse nell’implementazione del modello con un focus particolare sulle novità diagnostiche e terapeutiche sulla patologia.
Il PCA del paziente con Melanoma del Policlinico Gemelli punta a garantire standard diagnostici elevati, anticipando i tempi di diagnosi, specie nel melanoma cutaneo, in cui l’accertamento precoce della malattia gioca un ruolo centrale, e ad assicurare le migliori cure sostenibili secondo l’indicazione di trattamento in chirurgia, oncologica medica, radiologia interventistica e radioterapia, attraverso le valutazioni multidisciplinari e multiprofessionali.
Gli specialisti partecipano al Multi Disciplinary Team (MDTs) o Tumor Board in cui discutono insieme i casi con una valutazione pre e post-operatoria di diagnosi e stadiazione e la formulazione della più idonea strategia terapeutica, riabilitativa, di follow up o palliazione. L’approccio assistenziale dei MDTs è guidato dalla volontà di condividere informazioni cliniche rilevanti, concordare decisioni cliniche evidence based, lasciare traccia delle stesse decisioni e coordinare l’assistenza in tutte le fasi del processo, incoraggiando la persona assistita e il suo medico curante ad assumere un ruolo attivo.
“Il nostro PCA – spiega Giulio De Belvis – è declinato in quattro distinte aree: melanoma cutaneo, il più frequente, oculare, mucoso nella regione testa collo e mucoso nella regione vulvare. Non è solo un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenzale perché va aldilà dell’indicazione di strumenti evidence based di diagnosi, trattamento e riabilitazione del melanoma: è il Percorso Clinico Assistenziale che vogliamo garantire ad ogni singola persona che si rivolga a noi per un problema di salute inquadrabile nelle diverse tipologie di melanoma”.
I melanomi non cutanei rappresentano il 4-5 per cento di tutti i melanomi. In particolare, circa l’80 per cento dei melanomi non cutanei si sviluppa nell’occhio, soprattutto a livello dell’uvea, che colpisce in Italia circa 350 persone l’anno. La forma mucosale si può invece sviluppare in tutte le aree ricoperte da mucose e, seppur raro, è più comune nelle mucose che rivestono ano, vagina, bocca, gola e naso.
Il melanoma cutaneo è un tumore maligno la cui incidenza è in costante aumento in tutto il mondo e anche in Italia. “Attualmente – spiega la professoressa Ketty Peris – abbiamo a disposizione strumenti diagnostici, come la dermatoscopia e la microscopia confocale, che incrementano la nostra capacità di effettuare una diagnosi precoce della neoplasia”.
Nei pazienti con melanomi avanzati e metastatici, il progresso scientifico ha determinato negli ultimi anni lo sviluppo e la disponibilità di nuove terapie come la terapia target e l’immunoterapia, con un miglioramento sostanziale della prognosi.
“Nel nostro ambulatorio dedicato – continua la professoressa Peris – abbiamo in follow-up circa 1.000 pazienti con melanoma, con un’incidenza nell’ultimo anno di circa 150 nuovi casi. Una gestione accurata e ottimale necessita oggi di un approccio multidisciplinare, anche alla luce dei nuovi sistemi di stadiazione e degli ultimi aggiornamenti delle linee guida nazionali e internazionali. Questo percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale, integrato e omogeneo permetterà di garantire ai pazienti affetti da melanoma una rapida presa in carico e di fornire prestazioni e cure appropriate”.