Milano, 13 agosto 2020 – Il melanoma cutaneo è un tumore maligno della pelle. La diagnosi precoce è fondamentale e inoltre, durante la stagione estiva, è molto importante proteggere con cura la pelle dal sole per ridurre il rischio di sviluppare un melanoma.
Abbiamo chiesto alla dott.ssa Irene Decleva, dermatologa dell’Istituto Auxologico Italiano, di parlarci del melanoma, per spiegarci come prevenirlo e anche quali sono i segnali che possono aiutare a identificarlo, sintetizzati nella sigla ABCDE: Asimmetria-Bordo-Colore-Dimensioni-Evoluzione.
Che cos’è il melanoma?
Il melanoma cutaneo è un tumore maligno della pelle, che ha origine nei melanociti, le cellule che producono e trasferiscono ai cheratinociti la melanina (il pigmento che colora la cute) e che formano i nevi (o nei). I nei, infatti, sono raggruppamenti anomali di melanociti o di nevociti (cellule neviche), di forma, colore e dimensioni variabili; possono essere presenti sulla pelle fin dalla nascita oppure comparire nel corso della vita.
Nella maggior parte dei casi i nei sono formazioni benigne, ma talvolta possono risultare pericolosi in quanto il melanoma può originare da nei preesistenti. In altri casi invece compare su cute sana con un aspetto iniziale spesso assai simile a quello di un nuovo neo.
I due tipi di melanomi più diffusi sono:
- il melanoma a diffusione superficiale, frequente sulle gambe delle donne e sul tronco degli uomini;
- il melanoma nodulare, che si presenta in qualunque area del corpo e ha una crescita rapida in profondità.
Se la diagnosi viene ritardata il melanoma può evolvere in modo aggressivo diffondendosi ai linfonodi e poi a diversi organi. La rapidità della diagnosi e della cura è, quindi, molto importante per la sopravvivenza dei pazienti. Di conseguenza, è importante tenere sotto controllo i nei e chiedere il parere di un dermatologo quando si nota la comparsa di un nuovo neo o l’allargamento, il rapido accrescimento delle dimensioni, la modificazione dei bordi e del contorno superficiale o modificazioni dell’intensità o della distribuzione della pigmentazione di un neo già esistente.
Con il passare del tempo il melanoma in genere cresce in modo irregolare, si ispessisce e può sanguinare. In alcuni casi invece tende a regredire fino a sparire. Un comportamento di questo tipo in una lesione della cute deve essere comunque segnalato al medico perché esso non corrisponde a reale guarigione e anzi potrebbero svilupparsi delle metastasi a distanza.
Quali sono i sintomi e come si manifesta?
Il melanoma cutaneo si manifesta principalmente con la comparsa sulla pelle di un nuovo neo o con alterazioni dell’aspetto di un neo preesistente.
Come riconoscerlo? I segnali che possono aiutare a identificare un melanoma sono sintetizzati nella sigla ABCDE:
- Asimmetria: a differenza dei nei benigni, che spesso hanno una forma tondeggiante, il melanoma ha una forma irregolare;
- Bordo: il contorno del neo è irregolare e indistinto;
- Colore: il colore non è uniforme all’interno del neo;
- Dimensioni: il neo cambia forma in larghezza e in spessore;
- Evoluzione: colore e forma cambiano rapidamente.
Altri sintomi da tenere d’occhio sono la comparsa di prurito, sanguinamenti e la formazione di noduli.
Come si effettua la diagnosi?
Il melanoma cutaneo viene diagnosticato con una visita specialistica: il dermatologo esegue un esame visivo della pelle di tutto il corpo con l’uso dell’epiluminescenza, che consente di analizzare le caratteristiche di un neo.
In caso di lesioni sospette si procede con il prelievo di un campione di tessuto attraverso una biopsia e con il suo esame istologico. L’esame sul tessuto è necessario per diagnosticare con precisione il tipo di lesione (melanoma, tumori della pelle non melanoma, tumore degli annessi cutanei ecc.).
Più complesso da diagnosticare, anche se per fortuna assai raro, è il melanoma amelanotico, che ha spesso l’aspetto di una lesione benigna (colore chiaro, bordi regolari ecc.) o di un tumore della pelle non melanoma. Per questo quando una lesione chiara della cute compare o si modifica è bene non sottovalutarla e segnalarne il comportamento al dermatologo.
Quali sono le cause del melanoma? Quali sono i soggetti a rischio e i fattori di rischio?
Nello sviluppo del melanoma cutaneo giocano un ruolo importante le radiazioni ultraviolette (quindi l’esposizione solare e alle lampade abbronzanti), che danneggiano il DNA delle cellule della pelle e possono dare l’avvio allo sviluppo di un tumore. Tra le cause note vi sono anche mutazioni genetiche e alcuni tipi di immunosoppressione.
I fattori di rischio sono rappresentati da:
- scottature e ustioni solari, soprattutto nell’infanzia;
- presenza di nei congeniti;
- predisposizione familiare;
- aver già avuto un altro melanoma o un tumore della pelle di altro tipo.
Anche un elevato numero di nei displastici aumenta le probabilità di sviluppare un melanoma. Il neo displastico è un neo benigno dalle caratteristiche diverse rispetto agli altri nei (forma irregolare, colorazione mista, dimensioni più grandi, fino a oltre 6 mm). Sono a rischio anche le persone con fototipo basso, cioè con pelle chiara, lentiggini, occhi e capelli chiari.
È possibile prevenirlo?
Per ridurre il rischio di sviluppare un melanoma è importante esporsi al sole con prudenza e moderazione, evitando a tutte le età, ma soprattutto durante l’infanzia, le ore centrali della giornata. È utile proteggersi dalle scottature utilizzando creme solari con fattori di protezione elevati (50+) e proteggere gli occhi con occhiali da sole e il cuoio capelluto con cappelli o foulard.
La diagnosi precoce è fondamentale: sono raccomandati pertanto l’autoesame a domicilio, magari con l’aiuto di un congiunto per la schiena e altre zone non accessibili all’individuo stesso, e una visita dermatologica periodica di controllo con epiluminescenza, che può prevedere, in casi selezionati, una mappatura digitale dei nei (videodermatoscopia, è un esame di secondo livello successivo alla visita) per valutarne l’eventuale evoluzione nel tempo con controlli più ravvicinati.
Come si cura il melanoma? È possibile rimuoverlo con un intervento?
La cura del melanoma cutaneo consiste nella rimozione chirurgica della lesione e di una porzione di tessuto circostante. I campioni vengono analizzati e, in caso di presenza di cellule tumorali anche nel tessuto circostante, può rendersi necessario un ulteriore intervento per rimuoverne un’altra porzione e/o i linfonodi sentinella.
La terapia successiva (radioterapia, chemioterapia, immunoterapia, terapia a bersaglio molecolare ecc.) o eventuali altri interventi chirurgici dipendono dallo stadio del melanoma (0, 1, 2, 3, 4), che indica le caratteristiche del tumore e lo sviluppo o meno di metastasi.