Roma, 13 novembre 2020 – Anche il Governo prende atto di quanto il mancato rafforzamento della medicina territoriale sia stato un grave errore che non ha permesso all’Italia di farsi trovare preparata di fronte alla pandemia da Covid-19.
“Le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio Conte – dichiara Gianluca Giuliano, Segretario nazionale UGL Sanità – sembrano quelle di chi vuole chiudere le porte della stalla quando ormai gli animali sono scappati. Il mea culpa del premier sulla scarsa incisività della Medicina Territoriale, sulla difficoltà in fase d’emergenza a invertire la rotta e quella sua dichiarazione che recita “d’ora in poi questo errore non sarà più fatto” è tardivo e ci lascia basiti. La sanità italiana è stata indebolita negli anni da tagli scellerati e questo Governo, dopo la prima ondata del virus, non ha ascoltato le proposte di chi, come l’UGL Sanità, chiedeva di rafforzare subito la medicina del territorio per creare un argine a una possibile recrudescenza del virus che ora sta travolgendo la nazione”.
“L’intero sistema è in crisi e chi sconta tutto ciò sono i lavoratori esposti giornalmente a rischi confermati dal drammatico numero di contagi e decessi tra le loro fila e i cittadini privati del loro diritto alla salute. Certo, bisognerà programmare il futuro come dichiara il Presidente del Consiglio, ma l’evidenza attuale è quella di un fallimento dove le istituzioni non sono state in grado di garantire in alcun modo la sicurezza al nostro paese”, conclude il sindacalista.