Arezzo, 3 gennaio 2017 – “Non c’è stato e non ci sarà nessun depotenziamento della Medicina Nucleare ad Arezzo” ad affermarlo è lo stesso direttore generale della Asl Toscana Sud est – Enrico Desideri – in risposta all’allarme lanciato dal presidente del Calcit Giancarlo Sassoli.
“Un impedimento legislativo non ha permesso di mantenere la medicina nucleare di Arezzo come unità operativa complessa – prosegue Desideri – Nel nuovo riassetto aziendale, infatti, la direzione ha dovuto rispettare il decreto ministeriale n. 70 che prevede una sola unità operativa complessa di medicina nucleare in area vasta. Tra le aziende sanitarie e l’azienda ospedaliera, considerato il livello specialistico dell’attività di cui si parla, la scelta di dove mantenere l’unità complessa è stata obbligata su quest’ultima”.
“Detto questo – precisa ancora Desideri – deve essere chiaro che nulla cambia nella operatività di questa struttura (è una struttura dipartimentale, con un proprio budget, proprio personale ed autonomia operativa) e soprattutto nulla cambia nei servizi erogati ai cittadini. Il reparto di Arezzo è e resta un punto di riferimento per tutta l’azienda e questo è dimostrato dagli investimenti in corso e già programmati”.
“Infatti – conclude Desideri – oltre ai 400mila euro investiti per la realizzazione delle nuove celle per la realizzazione dei radio farmaci (i cui lavori sono terminati un mese fa), la dimostrazione più evidente delle mie affermazioni è data dalla sostituzione della Tac.Pet per la quale è già stata avviata una procedura di acquisizione in Estar (costo stimato 1.750.000 euro)”.
fonte: ufficio stampa