Roma, 16 settembre 2022 – I LEA 2017 sembravano introdurre nuovi ed efficaci test diagnostici con un programmato aggiornamento e tariffe economiche adeguate. Ora invece si palesa, con i nuovi LEA, il rischio di una riduzione delle risorse delle attività di laboratorio di diverse centinaia o miliardi di euro. L’allarme viene da una lettera aperta della società scientifica alle istituzioni sanitarie del nostro Paese.
“Pur non avendo interessi imprenditoriali – spiega il Presidente Tommaso Trenti dell’Università di Modena – la nostra società scientifica rivolge un appello alle istituzioni perché, dalle nostre analisi, emerge una situazione insostenibile. Per questo avanziamo una proposta operativa. Da qualche anno molti laboratori italiani aderiscono ad una attività volontaria di monitoraggio chiamata e-Valuate, una metodologia che ha l’obiettivo di valutare l’efficacia del sistema di diagnostica di laboratorio”.
“Oggi abbiamo a disposizione i dati di 25 laboratori italiani, per 75 sedi diverse. Applicando l’analisi a 21 tra le prestazioni di biochimica più richieste si può verificare il volume economico del fatturato. L’analisi permette di confrontare i costi reali dei singoli esami, calcolando la percentuale di copertura della tariffa rispetto al reale costo della prestazione. Ebbene, l’analisi di questi dati pur limitati e parziali indicano già – a nostro parere – una assoluta insufficienza delle nuove tariffe proposte a coprire i costi reali”.
“Siamo pronti ad estendere i casi analizzati su 21 esami analizzati a tutte le prestazioni di laboratorio se richiesto e utile. Tenendo conto che la tariffa dovrebbe essere il risultato del bilanciamento tra la possibilità di eseguire l’analisi con le dovute caratteristiche di qualità e appropriatezza, combattendo le inefficienze e mantenere il sistema sanitario sostenibile nel lungo periodo, un possibile criterio per la definizione delle singole tariffe potrebbe essere rappresentato dal valore del 75% di costo reale misurato”.
“Come società scientifica siamo pronti a lavorare insieme alle istituzioni per mettere a punto un corretto tariffario, sostenibile per il Sistema sanitario nazionale, per i cittadini e per gli operatori, pubblici e privati del settore”, conclude Trenti.