Riva del Garda, 21 settembre 2021 – La Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia intensiva-SIAARTI continua a sostenere attivamente il bisogno di una vera riforma della rete dell’emergenza-urgenza, sottoscrivendo la “Carta di Riva” con le altre Società scientifiche ed associazioni di area medica ed infermieristica che si sono confrontate ieri con i capofila politici impegnati su questa tematica intervenuti al 2° Congresso Nazionale Emergenza Urgenza (Riva del Garda, 20-22 settembre).
Il documento siglato all’unanimità dai Presidenti intervenuti nel dibattito, esprime e sottolinea i 13 punti ritenuti “imprescindibili per il cambiamento del Sistema” ed è perfettamente in linea con la dichiarazione a firma del Ministro Roberto Speranza: “I tempi sono maturi per una revisione del DM 70 che ha previsto una riorganizzazione della rete ospedaliera senza prima potenziare la rete territoriale…è giunto il momento di superare le differenze territoriali, valorizzando il ruolo del personale”.
Convinta che il sistema debba essere invece integrato profondamente con la componente ospedaliera afferente all’emergenza-urgenza, proprio per garantire la continuità delle cure ed il miglioramento dei percorsi, SIAARTI sostiene le iniziative già in atto per garantire la partecipazione delle alte professionalità e specializzazioni presenti e da integrare meglio, sottolineando come lo sviluppo ed il mantenimento continuo delle competenze degli operatori, tecniche, ma anche gestionali, debba essere considerato un passaggio centrale ed obbligato per assicurare effettiva qualità del servizio e risposte adeguate ai bisogni dei cittadini, che hanno uguali diritti in tutte le Regioni e Province Autonome.
“Anche rispondendo con energia allo stress pandemico, il nostro Sistema Sanitario ha complessivamente dimostrato grande forza ed il suo ruolo essenziale per la salute dei cittadini – afferma la Presidente SIAARTI, prof.ssa Flavia Petrini in margine alla firma della Carta di Riva – Ora l’impegno per garantire la sua sostenibilità è compito essenziale della politica ma a maggior ragione di tutti i sanitari, in primis delle Società scientifiche che oggi chiedono a gran voce di essere ascoltate. Alle Società, del resto, la normativa assegna già un ruolo centrale nella predisposizione di linee guida e buone pratiche cliniche. SIAARTI, certa della sua rappresentatività disciplinare e già impegnata a collaborare con le istituzioni e le altre società ed associazioni anche sull’area dell’emergenza-urgenza, avverta questo momento come fondamentale, anche per finalizzare la formazione dei professionisti”.
“Una grande realtà scientifica come la nostra – sottolinea Petrini – con gli oltre 9000 iscritti che ne fanno una delle più grandi Società italiane, ed in piena sintonia con quelle europee di riferimento, chiede ascolto e sostegno alla politica, ponendosi come riferimento per la formazione ed il mantenimento delle competenze degli specialisti che contribuiscono all’assistenza nelle situazioni critiche in ospedale e sul territorio, a conferma del contributo fattivo già garantito al Sistema Sanitario Nazionale nonostante le ben note criticità che la pandemia ha fatto emergere. Anche in questo settore la nostra presenza è nevralgica e bisogna offrire risposte positive ai cittadini ma anche ai nostri professionisti. Ai giovani che vogliono impegnarsi, e anche alle colleghe che sono in numero sempre maggiore, dobbiamo offrire un SSN rinnovato e migliore”.
Riferendosi ai contenuti della “Carta” e ai lavori congressuali, il dott. Maurizio Menarini, membro del Comitato scientifico del Congresso oltre che del Consiglio Direttivo SIAARTI e Responsabile della UO Centrale Operativa 118 ed Emergenza Territoriale Romagna, ha così proseguito: “In un sistema di soccorso preospedaliero che si rinnova e che vuole garantire azioni di qualità, come è stato ben affermato dalle Senatrici Parente, Boldrini e Cantù, ma anche dall’Assessore Donini qui intervenuti, la presenza dell’Anestesista-Rianimatore come specialista della medicina critica dell’emergenza è essenziale, congiuntamente e sinergicamente a tutti i professionisti sanitari e specialisti del settore”.
Il contributo principale degli Anestesisti-Rianimatori risiede, ha concluso Menarini, “nel mettere a disposizione, in un sistema a più livelli e con esigenze di intensità di cura diverse, quelle competenze che costituiscono un pilastro per la vera continuità assistenziale nei percorsi diagnostico-terapeutici ospedalieri delle patologie tempo-dipendenti. Portare l’ospedale sul territorio per la gestione ottimale dell’emergenza rappresenta una visione che vede l’Anestesista-Rianimatore parte integrante, anche a garanzia qualitativa degli interventi, in un’ottica di anticipazione di trattamenti, che possono migliorare l’outcome dei pazienti nella fase di grave criticità, ma anche dare soluzioni utili perché ragionate sui dati e sulla letteratura scientifica”.