Medici a gettone, OMCeO Roma denuncia: “Costano più degli strutturati e possono essere non specialisti”

Roma, 28 febbraio 2023 – “Sono pienamente d’accordo con il procuratore regionale del Lazio, Pio Silvestri, perché ha centrato i punti fondamentali della problematica legata al fenomeno dei medici a gettone. La prima problematica è di stretta competenza della Corte dei Conti, perché legata ai costi di questo tipo di attività: faccio notare che i costi dei gettonisti variano dai 150 ai 250 euro/ora, contro i 45 euro/ora di uno strutturato. Il problema è che si tratta di soldi pubblici, poiché a pagare è la Regione, è il Governo”. Lo sottolinea all’agenzia Dire il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi.

Dott. Antonio Magi

“Ove si è compreso che l’attività di Pronto Soccorso è ad alto rischio e va necessariamente remunerata più di quanto venga pagata in questo momento – prosegue – questi soldi potrebbero magari essere allocati in ambito strutturale piuttosto che nella voce ‘beni e servizi’, dove troviamo la seconda problematica, quella legata alla qualità della prestazione, problematica che lo stesso procuratore Silvestri ha messo in evidenza, ovvero che i gettonisti non sono persone selezionate per la loro capacità professionale, perché oggi per lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale bisogna, per legge, essere specialisti”.

“È invece chiaro – precisa il presidente dell’OMCeO di Roma – che i gettonisti possono essere non specialisti, avere qualsiasi età e non è detto che siano competenti in una determinata materia. Sono certamente medici, su questo non ci piove, ma non hanno una specializzazione in materia”.

“Tra le altre cose – tiene a sottolineare Antonio Magi – viaggiano da un Pronto Soccorso a un altro e non hanno la contezza dell’organizzazione, la conoscenza dei reparti del Pronto Soccorso di quel determinato ospedale, compresi i percorsi per poter ricoverare i pazienti, magari agevolando e accelerando le attività. Chiaramente possono creare problematiche di tipo qualitativo e noi sappiamo bene che sul pronto soccorso la qualità, a volte, significa salvare la vita delle persone”.

“Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha già messo in conto questa tematica, l’ha messa sotto osservazione – conclude Magi – e vuole risolvere il prima possibile questa aberrazione”.

(fonte: Agenzia Dire)

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