Roma, 5 dicembre 2022 – La Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu guarda con forte preoccupazione la nuova manovra finanziaria del Governo Meloni e il dibattito in corso nel Parlamento. Per Francesco Esposito segretario nazionale Fismu, “nella manovra manca ancora una volta, in linea purtroppo con gli anni scorsi e con i precedenti governi, una visione di prospettiva della sanità pubblica”.
“Non c’è traccia di una programmazione e una previsione di risorse adeguate per rafforzare il SSN e per dare gambe a quelle riforme di cui la sanità ha urgente bisogno. Serviva un atto di discontinuità con il passato – sottolinea il segretario Fismu – e quindi di coraggio affinché la sanità fosse al centro dell’impegno e dell’agenda politica del Paese. Invece, siamo alla solita ‘minestra riscaldata’. E assistiamo anche all’enorme e confuso dibattito sul destino del PNRR, e quindi dei provvedimenti già varati dal precedente Governo sulla medicina territoriale”.
“Ma dobbiamo aggiungere anche altri fattori: la mancata emanazione dell’atto d’indirizzo per la medicina generale – continua Esposito – e la copertura insufficiente per il rinnovo contrattuale dei medici dirigenti. È bene ricordare che con un inflazione sopra al 10 % che falcidia il potere di acquisto, i medici al massimo recupereranno un misero 4% . Nella medicina generale poi il danno è doppio oltre all’inflazione i medici scontano sui loro emolumenti anche l’aumento dei fattori di produzione (a partire dal caro bollette). Tutte questioni dove brilla l’assenza di interventi. Infine, la programmazione errata del numero chiuso nel passato ha portato ad un deficit di medici da inserire nel servizio sanitario ma anche su questo fronte nessun cambio di passo”.
“Guardiamo con preoccupazione alla nuova stagione contrattuale che avrebbe bisogno di una visione più complessiva del welfare di questo Paese e di una vera grande riforma del SSN, non di ‘pannicelli caldi’. È il momento di una azione unitaria dei medici, dirigenti e convenzionati. Si apra una grande ‘Vertenza sanità’ con il Governo, le Regioni, le forze sociali”, conclude Esposito.