Palermo, 10 maggio 2019 – La stabilità economica e di coppia, la realizzazione personale, il sentirsi ‘pronte’, sono tra le ragioni che spingono le donne a scegliere di diventare mamme in età più avanzata. In Italia nel 1990 per la prima volta si diventava mamma intorno a 26 anni; dati Istat del 2017 rilevano che l’età si è spostata a 31,8 anni (quasi 6 anni in più). In ambito europeo al primo figlio, le mamme italiane sono le più vecchie, seguite dalle spagnole, sebbene i fenomeni migratori che interessano la penisola abbassino la media.
Il Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, diretto dalla dott.ssa Maria Rosa D’Anna da sempre attento alle esigenze del mondo femminile ha attivato un ambulatorio “Mamma a 40 anni e più” pensato per dare un’attenzione particolare alle donne che per scelta o per caso affrontano la maternità in un’età più ‘matura’. La scelta nasce anche dall’esame dei dati di una casistica del punto nascita dell’Ospedale nell’ultimo biennio.
Dai dati raccolti dall’inizio del 2017 fino al 30 aprile del 2019, risultano registrati 4.700 parti totali. Di questi le mamme di età inferiore a 19 anni rappresentano il 4%, quelle di età compresa tra i 19 e i 39 anni sono il 73%, mentre le mamme over 40 rappresentano il 23 %. In quest’ultima categoria di donne si registra una percentuale ammontante al 23 % di donne che arrivano addirittura a superare i 45 anni.
Tra le gravide di età superiore ai 40 anni, la percentuale di aborti ripetuti è di circa il 34 %. Inoltre, si riscontra un tasso di gravidanze gemellari maggiore rispetto alle donne di età inferiore ai 19 anni, fenomeno dovuto probabilmente al ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita, che ha, a sua volta, un’incidenza del 20%, e una maggiore incidenza di tagli cesarei.
“Nonostante la nostra società, ritenga ormai ‘normale’ avere un figlio a qualsiasi età – spiega la dott.ssa D’Anna – dobbiamo ricordare che fisiologicamente il picco dell’età fertile della donna è sempre a 25 anni e che il numero di ovociti che ha una 35enne di oggi è lo stesso di una 35enne di 100 anni fa. Le gravidanze in età avanzata presentano un numero maggiore di complicanze. Pertanto, è necessario un livello di attenzione assistenziale più elevato, che si concretizza nella realizzazione di un ambulatorio dedicato con un team multidisciplinare di esperti in materia ostetrico-ginecologo, cardiologo, endocrinologo, psicologo, genetista, ematologo”.
L’ambulatorio dedicato alle donne over 40 è collegato con l’Unità di Medicina e Chirurgia Fetale, coordinata dal dott. Nicola Chianchiano, con la disponibilità di eseguire: diagnosi delle cromosomopatie: screening combinato del primo trimestre villocentesi, amniocentesi e cordocentesi su cui eseguire gli esami citogenetici, diagnosi e terapia delle malformazioni strutturali: Studio anatomico fetale con ecografie mirate: diagnosi e terapia delle alterazioni della crescita fetale: valutazione ecografica della crescita ed identificazione delle alterazioni; temporizzazione del momento del parto, allo scopo di prevenire la mortalità fetale e ridurre la morbilità neonatale, diagnosi e trattamento delle infezioni fetali (Citomegalovirus, Toxoplasmosi, Parvovirus, etc.); diagnosi e trattamento delle complicanze specifiche della gravidanza gemellare monocoriale: la gravidanza gemellare monocoriale interessa una gravidanza su 250.
Nel 15% dei casi può essere gravata da complicanze che, se non riconosciute e curate, portano a morte i feti nella gran parte delle volte, oppure determinano delle gravi handicap neurologici. L’intervento chirurgico di elezione è centrato sulla divisione funzionale delle placente, con laser-coagulazione mediante l’accesso endoscopico intrauterino.