Malattie reumatologiche, fino a 7 anni per individuare la patologia. Al via la prima campagna nazionale sulla diagnosi precoce

Troppi cittadini banalizzano i sintomi, si affidano al fai da te, o si ritrovano a girovagare da un medico all’altro, con l’esecuzione di esami inutili e costosi. Previsti corsi di formazione, realizzazione e diffusione di booklet e leaflet. Il presidente SIR Gerli: “Un’iniziativa di grande respiro e indispensabile”. Il presidente FederFarma Servizi Mirone: “Attraverso la prevenzione valorizzato il ruolo della rete delle farmacie territoriali”. Il plauso del Ministero della Salute

Roma, 26 ottobre 2021 – Dolori articolari persistenti, emicrania, rigidità nei movimenti, stanchezza: sono i sintomi di alcune patologie reumatologiche che possono richiedere fino a sette anni per essere individuate. La diagnosi infatti è spesso tardiva in queste malattie, anche a causa della genericità dei sintomi, comuni a tante altre, al “fai da te” troppo diffuso e ai disturbi dovuti all’età. Una situazione che causa, oltre a un ritardo nella presa in carico dei pazienti, anche alti costi al sistema sanitario.

Di fronte a questa vera e propria emergenza la SIR (Società Italiana di Reumatologia) lancia la prima campagna nazionale sulla Diagnosi Precoce, con l’obiettivo di raggiungere milioni di cittadini ancora ignari della propria patologia per indirizzarli al reumatologo, ricevere la corretta diagnosi e, se è il caso, la giusta terapia. Una campagna che coinvolge direttamente i farmacisti, attraverso un accordo con Federfarma Servizi, presentata oggi in una conferenza stampa.

Prof. Roberto Gerli

“È un progetto di grande respiro che abbiamo intitolato ‘Malattie reumatologiche, prima le individui, prime le affronti’ – spiega il prof. Roberto Gerli, presidente nazionale della SIR – e nasce dalla consapevolezza dei ritardi, spesso dannosi, nella giusta interpretazione dei sintomi. La diagnosi precoce può significativamente migliorare la qualità di vita di quei pazienti che, per tenere sotto controllo i sintomi, fanno un uso spesso incontrollato di farmaci. Il nostro intento è quello di valorizzare la figura del reumatologo, per consentire a queste persone l’accesso alle migliori terapie. Le malattie reumatologiche sono oltre 150, e in Italia interessano 5 milioni di persone, causando a chi ne è affetto dolori e problematiche talvolta invalidanti, tanto che ben il 40% dei pazienti colpiti deve rinunciare al lavoro e un altro 30% è costretto a ridurlo. Un intervento tempestivo che miri a tenere sotto controllo le patologie nelle loro prime fasi può però permettere di condurre una vita normale”.

L’artrite reumatoide viene individuata anche uno o due anni dopo l’esordio dei sintomi, per la spondilite anchilosante il paziente può aspettare fino a cinque anni, e per la fibromialgia ce ne vogliono addirittura sette. Si tratta di patologie potenzialmente invalidanti, che è fondamentale diagnosticare in tempo: quando non vengono riconosciute possono infatti causare danni irreversibili.

“Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto della SIR – sottolinea il dott. Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi – Come farmacisti ogni giorno intercettiamo persone che soffrono di diverse patologie, ignorandone la vera causa. Consumano dosi importanti di analgesici ma senza risultati tangibili e soprattutto senza un chiaro inquadramento. È quindi fondamentale dialogare con loro e spiegare l’utilità di una visita con il reumatologo, lo specialista che può inquadrare correttamente i sintomi e indirizzare verso una terapia corretta. Attraverso la prevenzione si valorizza il ruolo della rete delle farmacie territoriali”.

La campagna, resa possibile grazie al contributo non condizionato di BMS, Pfizer e Roche, prevede la realizzazione di booklet e leaflet sulle principali e più diffuse patologie, che saranno distribuiti ai cittadini, e una forte sensibilizzazione verso la non sottovalutazione dei sintomi. Naturalmente la campagna avrà anche un rilevante riscontro sui social istituzionali di SIR e Federfarma servizi. L’obiettivo è ridurre al minimo i tempi per la corretta diagnosi.

“Un compito ormai fondamentale – sottolinea il prof. Ennio Lubrano, membro del direttivo nazionale SIR – non solo per il paziente, ma anche per garantire la sostenibilità del sistema: questi malati, infatti, girano da un medico all’altro e si sottopongono spesso a esami inutili e superflui. L’importanza della diagnosi precoce in queste patologie è ormai certificata da centinaia di studi e permette di intervenire con estrema efficacia grazie alle nuove terapie che in questi anni hanno arricchito l’armamentario a nostra disposizione”.

“È determinante che le società scientifiche si impegnino per lanciare progetti di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini e bene ha fatto la SIR a promuovere questa campagna sulla diagnosi precoce, tema cruciale e di grande rilevanza sanitaria – afferma il prof. Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute – Come Ministero siamo sempre impegnati per favorire il dialogo fra specialisti e cittadini, utile per garantire anche la sostenibilità del sistema sanitario nazionale”.

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