Le malattie reumatiche sono oltre 150, in aumento ovunque, sia come spesa sociale, pari allo 0,2% del Pil, che quella sanitaria, per cui i costi diretti ammontano allo 0,6% della spesa sanitaria totale
Napoli, 10 luglio 2020 – Per far fronte a queste patologie molte Regioni italiane da diversi anni hanno creato delle reti regionali per indirizzare al meglio i malati e per garantire un grado di assistenza uguale su tutto il territorio. La Regione Campania ancora non dispone di una rete reumatologica, una mancanza che rende più difficoltoso per i cittadini l’accesso ai recenti farmaci innovativi e i biosimilari che permettono un risparmio economico per l’SSN e la possibilità di impiegare le risorse risparmiate in terapie innovative attuali e future.
Per fare un punto della situazione sull’importanza di una Rete e su come implementare l’uso dei farmaci innovativi in Campania, Motore Sanità ha organizzato il Webinar “Reumarete. La rete reumatologica in Campania”.
“La reumatologia è una patologia tremendamente invalidante per i tanti risvolti che tocca, come diagnosi, terapie e appropriatezza. Prima che un paziente con sintomi non chiari venga visitato da uno specialista passano tanti giorni, anche mesi: tempo nel quale la persona comincia a girovagare in cerca di visite e terapie, aumentando le spese per il servizio sanitario regionale e nazionale. È quindi indispensabile che per le malattie reumatologiche venga fatto il possibile, cercando di creare una rete multidisciplinare che coinvolga tutti gli specialisti implicati nella malattia e a noi della sanità il compito di tenere sotto controllo i continui progressi diagnostici e terapeutici che arriveranno”, ha dichiarato Ugo Trama, Dipartimento del Farmaco Regione Campania.
“Le malattie reumatiche rappresentano la condizione cronica più diffusa nella popolazione italiana e sono causa di morbilità e mortalità in una alta percentuale di pazienti. I dati sulla reale incidenza delle malattie reumatiche in Italia sono pochi ma si ritiene che circa lo 0.6-1% della popolazione generale ne sia affetta. Non vi sono dati certi sulla prevalenza delle malattie reumatiche in Campania ma l’analisi del numero delle esenzioni attive per esse, evidenzia che circa lo 0.5% della popolazione ne risulta affetto con un incremento significativo in funzione dell’età. La severità dell’impatto delle malattie reumatiche sulla popolazione affetta è fortemente supportata dall’evidenza che circa il 22% dei pazienti affetti, sono costretti ad abbandonare la propria attività lavorativa. Sebbene già tali dati restituiscano una dimensione rilevante della problematica nella popolazione generale, è estremamente probabile che la reale dimensione del problema, verosimilmente sottostimata, sia ancora più drammatica. Sulla base di tale premesse, appare necessaria la costituzione di una rete reumatologica, fondata sul principio della continuità assistenziale intesa come omogeneità dell’offerta assistenziale basata su specifici e appropriati percorsi che valorizzino le interdipendenze tra tutte le strutture e servizi dell’area reumatologica campana”, ha detto Francesco Ciccia, Professore Medicina di Precisione, Università Campania Luigi Vanvitelli.