Roma, 11 ottobre 2023 – Il Policlinico Gemelli IRCCS si presenta all’appuntamento del 12 ottobre con un bilancio di tutto rispetto sia sul fronte assistenziale che della ricerca. L’Unità Operativa Complessa di Reumatologia di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS, diretta dalla prof.ssa Maria Antonietta D’Agostino, Ordinario di Reumatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, è un centro di eccellenza nazionale per la gestione delle patologie reumatiche.
“Con oltre 14.000 visite ambulatoriali, 3.600 prestazioni di Day-Hospital di carattere diagnostico (multidisciplinare e di biopsia del tessuto sinoviale)o terapeutico, 250 accessi di degenza ordinaria e centinaia di prestazioni di ecografia diagnostica e interventistica, video-capillaroscopia, terapia infiltrativa e densitometria ossea – afferma la prof.ssa D’Agostino – il nostro centro rappresenta un punto di riferimento per i pazienti con malattie reumatiche non solo della regione Lazio, ma anche per molti altri pazienti provenienti da altre regioni, soprattutto del Centro-Sud”.
“L’assistenza a questi pazienti complessi – prosegue la prof.ssa D’Agostino è improntata alla personalizzazione delle cure e alla gestione multidisciplinare delle patologie, che spesso mostrano un interessamento multi-organo. La prevenzione delle complicanze cardiovascolari, infettive e psicologiche delle malattie reumatiche è uno strumento riconosciuto per la prevenzione della disabilità e della mortalità ad esse correlate”.
Di prossima apertura anche una ‘Lifestyle Clinic’ reumatologica, in collaborazione con personale dedicato (infermieri specialisti, nutrizionisti, psicologi, fisioterapisti e terapisti occupazionali), che rappresenta quasi un unicum sul territorio nazionale, rispetto a molte realtà del Nord Europa.
“La Lifestyle Clinic – spiega la prof.ssa D’Agostino – si propone di identificare e gestire in modo integrato e tempestivo i fattori di rischio e le comorbidità dei pazienti con malattie reumatiche, con particolare attenzione al contrasto di obesità, malattie cardiovascolari e sedentarietà, di abitudini alimentari e motorie scorrette, di tabagismo ed eccessivo consumo di alcool, del rischio di fratture, nonché di una scarsa aderenza agli screening oncologici e alle raccomandazioni vaccinali”.
Gli ambulatori ‘dedicati’ e la fibromialgia
E sono ben dieci gli ambulatori specialistici della UOC di Reumatologia dedicati alle singole patologie, quali artrite psoriasica e spondiloartriti, artrite reumatoide, sclerosi sistemica e fenomeno di Raynaud, lupus eritematoso sistemico e miositi, sindrome di Sjögren, vasculiti sistemiche, osteoporosi, connettiviti indifferenziate, fibrosi polmonari secondarie a malattie reumatiche e malattie degenerative, ambulatorio di transizione dalla patologia pediatrica a quella adulta, e fibromialgia.
Un discorso a sé merita proprio l’ambulatorio della fibromialgia. “Nel corso degli ultimi tre anni – ricorda la prof.ssa D’Agostino – abbiamo istituito una collaborazione con la dott.ssa Edith Aldama, Responsabile dell’Area Medica dell’Ufficio della Pastorale della Salute della Diocesi di Roma, con un focus sulla fibromialgia, per l’importanza della diagnosi differenziale rispetto ad altre patologie reumatiche e nello stesso tempo come patologia a sé. Il focus sulla fibromialgia ha permesso di attivare un tavolo diocesano riguardante tutte le patologie reumatiche, che interessano un’ampia fascia d’età della nostra società, dai giovani, agli anziani, con collaborazioni anche a livello pediatrico. Oltre a partecipare alla formazione dei medici di famiglia sulla diagnosi e la gestione della fibromialgia, l’obiettivo del tavolo è quello di riflettere sui bisogni educazionali e clinici delle differenti patologie reumatiche, per una migliore conoscenza e presa in carico nelle strutture accademiche o ospedaliere e sul territorio. Abbiamo inoltre attivato un ambulatorio dedicato proprio all’assistenza dei pazienti con fibromialgia, proponendoci come uno dei centri di riferimento regionali per la presa in carico di questa patologia”.
Tanta ricerca di livello nazionale e internazionale
I filoni di ricerca della UOC di Reumatologia sono ampi e variegati e vanno dalla ricerca traslazionale, alla ricerca clinica applicata. “È per noi un vanto – afferma la professoressa D’Agostino – aver vinto lo scorso anno tre grandi bandi di ricerca nazionali, collaborativi, supportati dai Ministeri della Salute (RF-Ricerca Finalizzata e PNRR) e dal Ministero dell’Università (PRIN – Progetto di Rilevante Interesse Nazionale). L’obiettivo del PRIN, in collaborazione con l’Università di Palermo è quello di studiare il potenziale coinvolgimento delle cellule linfoidi innate di tipo 2 (ILC2s) esprimenti una proteina particolare, nella fibrosi polmonare associata ad artrite reumatoide. Nell’ambito dei progetti PNRR abbiamo vinto un bando, in collaborazione con l’Università di Palermo e del Molise, per studiare il ruolo centrale dell’entesi (l’inserzione dei muscoli, tendini, o fasce sulle ossa) dal punto di vista ‘omico’ e realizzare un atlante che va dall’analisi tessutale, ai biomarcatori sierologici, all’imaging per valutare appunto l’interessamento dell’entesi come marcatore di diagnosi, attività di malattia e risposta al trattamento nei pazienti con artrite psoriasica. Infine – il progetto vinto nell’ambito della RF è per studiare la safety e l’efficacia dell’impiego della terapia con CAR-T nei pazienti con patologie auto-immuni, nell’ambito di un basket trial su malattie sistemiche gravi (come il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, le vasculiti ANCA-relate e dermatomiosite). Questa ricerca viene svolta ricerca in collaborazione con il Bambino Gesù, con l’équipe del prof. Franco Locatelli e con la prof.ssa Simona Sica, della UOC di Ematologia del nostro policlinico. Al momento inoltre stiamo portando avanti oltre venti studi farmacologici sperimentali e altrettanti non terapeutici con l’obiettivo di garantire ai pazienti il massimo delle opportunità di presa in carico diagnostica/prognostica e terapeutica per ciascuna delle patologie in questione”.
Molti argomenti di frontiera in ambito reumatologico verranno affrontati nei prossimi giorni nel meeting ‘Around and beyond the Joint’ organizzato dalla prof.ssa D’Agostino (il comitato scientifico è composto dai dottori Stefano Alivernini e Silvia Laura Bosello, della UOC di Reumatologia) che si terrà a Roma il 13-14 ottobre.
“Nelle ultime decadi – commenta la prof.ssa D’Agostino – si sono accumulate molte conoscenze sui meccanismi biologici e cellulari che regolano i vari step patogenetici dell’infiammazione cronica e sono state identificate molecole chiave, utilizzate poi nei nuovi algoritmi di gestione terapeutica. Recenti scoperte hanno evidenziato come molti eventi dannosi che caratterizzano la patogenesi delle malattie immuno-mediate (come artrite psoriasica, spondiloartriti o LES) possano aver luogo in compartimenti biologici distanti dalle articolazioni (ad esempio sulla superficie mucosa dalla cavità orale a quella del colon, nel midollo osseo e nei polmoni). E organi particolari come l’entesi ‘ospitano’ eventi patogenetici cruciali per lo sviluppo delle malattie articolari. Le malattie immuno-mediate e autoimmuni sistemiche sono dunque caratterizzate da un coinvolgimento multiorgano che interessa i pazienti in maniera molto variabile in termini di traiettoria di malattia, prognosi e risposta terapeutica”.
Giunto alla seconda edizione, il convegno ‘Around and beyond the Joint’ porterà a Roma i massimi ricercatori internazionali in campo reumatologico per discutere di ricerca nelle diverse patologie reumatologiche, comprese le manifestazioni sistemiche delle stesse. Prenderanno parte al convegno anche i professori Franco Locatelli, Ruggero de Maria, Maurizio Sanguinetti, Ketty Peris e Andrea Chiricozzi, direttori e docenti presso la nostra Università.
Cosa sono le malattie reumatiche
Le malattie reumatiche, alle quali è dedicata la giornata mondiale del 12 ottobre, rappresentano la seconda causa di disabilità nel mondo secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e sono trasversali a tutte le fasce d’età. L’intento della ‘giornata’ è proprio quello di tenere alta l’attenzione sull’argomento, di fare awareness e smontare tante false e fuorvianti credenze, come appunto quella che vuole relegare queste malattie alla terza età.
Le malattie reumatiche sono un ‘basket’ di oltre 150 condizioni, delle quali le malattie degenerative come l’osteoartrosi rappresentano solo una parte. Molte di queste sono, infatti, malattie autoimmuni, immunomediate ed auto-infiammatorie, condizioni nelle quali è lo stesso sistema immunitario ad aggredire non solo parti di articolazioni o muscoli, ma anche polmoni, reni, cute, tratto gastro-intestinale, cuore, sistema nervoso e organi di senso.
Queste malattie possono insorgere in tutte le fasce d’età, anche giovanile o pediatrica e interessare dunque persone nel pieno dell’età lavorativa e spesso riproduttiva, con importanti ricadute economiche e sociali. Nel complesso, costituiscono dunque una significativa causa di morbilità e mortalità nella popolazione giovane-adulta. Molte malattie reumatiche appartengono infine alla categoria delle malattie rare.