Milano, 21 maggio 2018 – “Le patologie polmonari, se non diagnosticate precocemente e non curate adeguatamente, portano a stati di malattia di rilevante impatto sul Sistema Sanitario Regionale” è l’allarme lanciato da Mauro Carone, presidente uscente della sezione pugliese dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) e membro del Comitato Esecutivo Nazionale della stessa, che venerdì 25 maggio si riunisce a Bari (Palace Hotel, Via Lombardi, 13 a partire dalle 9,00), per il suo congresso regionale, intitolato: “La pneumologia nella sfida della cronicità”.
Il Congresso sarà presieduto da Mauro Carone, direttore dell’IRCCS Maugeri di Cassano (BA) e dell’ICS Maugeri di Marina di Ginosa (TA) e da Roberto Sabato, dirigente della Divisione di Malattie dell’Apparato Respiratorio a direzione universitaria presso gli Ospedali Riuniti di Foggia, candidato alla presidenza regionale per il prossimo biennio.
“La diagnosi precoce – osserva Carone – è fondamentale anche perché i pazienti sono spesso segnati da insufficienza respiratoria cronica che, a sua volta, può sviluppare acute e più gravi condizioni di insufficienza d’organo”.
“I dati degli ultimi anni – sottolinea lo pneumologo della Maugeri citando il Piano Nazionale Esiti-PNE del 2016 e l’Osservatorio Epidemiologico Regionale – segnalano, soprattutto per quel che riguarda la Bronco-Pneumopatia Cronica Ostruttiva-(BPCO), una crescita importante del costo medio/paziente, passato su base annuale da 1.308 a 2.723 euro negli ultimi sei anni”.
Inoltre, “la durata media della BPCO la trasforma nella malattia più costosa, molto di più anche delle forme infettive gravi, con orizzonte temporale di alcune settimane, e di quelle neoplastiche, con un arco di tempo comunque a cinque anni”.
Una patologia, la BPCO, che riguarda 143mila pugliesi, e che, rispetto ad altre malattie croniche, ha un elevato costo sociale per il Servizi Sanitario Regionale. In Puglia, nel 2015, si sono registrati 9.584 ricoveri, con una spesa ospedaliera stimata intorno ai 22 milioni di euro ma “quel che è peggio: ci sono state 7.851 riammissioni ospedaliere a 30 giorni, ossia per riacutizzazione, con una spesa ospedaliera stimata di 18 milioni”.
La mortalità, a 30 giorni per BPCO riacutizzata, ha fatto registrare i 8.131 decessi, un dato poco noto di una malattia, aggiunge Carone, “che ha una durata media di malattia 30-35 anni e che conduce almeno a 10 anni di disabilità. Diagnosticare e curare rapidamente, ci può consentire di ridurre di ridurre i costi umani di queste patologie e attenuare il loro impatto sul SSR”.
“A completare il quadro – gli fa eco Sabato – sempre in base al PNE 2016, ci sono 248 mila soggetti affetti da Asma bronchiale, mentre dai dati sanitari della Conferenza Stato-Regioni dello stesso anno si stimano circa 244mila giovani-adulti sofferenti di Apnee ostruttive notturne e oltre un migliaio di cittadini che soffrono di Fibrosi polmonare, con 0,16 casi ogni 100mila abitanti”.