Pisa, 20 novembre 2017 – Le malattie croniche delle vie aeree sono oggi le più frequenti – nel campo della patologia respiratoria non sporadica – e colpiscono porzioni rilevanti della popolazione generale, determinando alti costi diretti e indiretti legati alla malattia.
Ad esse è dedicato il convegno che si tiene il 24 novembre all’Hotel San Ranieri (inizio alle 8.30), con numerosi professionisti dell’Aou pisana e di cui è responsabile scientifico il professor Pierluigi Paggiaro. Titolo: “Giornata di aggiornamento su asma, Bpco e bronchiectasie”.
Partendo dall’asma, è senza dubbio in crescita e in questo settore le opzioni e strategie curative si sono ampiamente aggiornate con la cosiddetta “terapia personalizzata”. Una percentuale relativamente piccola dei pazienti asmatici, stimata tra il 5 e il 10%, è affetta da una forma di asma grave, di difficile gestione terapeutica, e sono questi pazienti quelli che consumano oltre il 50% di tutte le risorse sanitarie destinate all’asma. Per loro si sta aprendo un’era nuova, quella dei farmaci biologici diretti verso specifici target terapeutici caratteristici di particolari endotipi di asma.
In questo settore la caratterizzazione clinica, funzionale e biologica, grazie all’uso dei biomarcatori, ha permesso di selezionare i pazienti ideali per le nuove terapie biologiche, che hanno dimostrato negli studi registrativi ed osservazionali una elevata efficacia. Le bronchiectasie rappresentano un campo di patologia respiratoria poco studiata fino a pochi anni fa.
Solo da alcuni anni, grazie alle iniziative e ai network nazionali ed internazionali (il progetto EMBARC e le sue applicazioni nazionali, tra cui il progetto italiano IRIDE), si è posta attenzione a questa malattia, molto eterogenea nelle cause e nella presentazione clinica, che comunque sta crescendo di importanza per le migliori possibilità diagnostiche e terapeutiche. I registri nazionali ed internazionali hanno permesso di avere grandi database di osservazione e stanno producendo dati di estremo interesse.
Il recente sviluppo di nuove formulazioni di antibiotici inalatori sta inoltre cambiando lo scenario terapeutico di questa malattia, fino ad oggi molto limitato.
Infine, nel campo della Bpco-Broncopneumopatia cronica ostruttiva, sono maturate nuove opzioni terapeutiche, sia con i farmaci tradizionali che con i nuovi farmaci biologici, che permettono una migliore personalizzazione del trattamento, anche con l’impiego di nuovi biomarcatori contribuenti alla feno-endotipizzazione della malattia. La gestione di questa malattia richiede un approccio integrato di terapia farmacologica e non farmacologica, ed una più accurata definizione dei meccanismi responsabili delle alterazioni cliniche funzionali nei singoli soggetti.