A cura del prof. Gioacchino Tedeschi, Presidente Società Italiana di Neurologia, Direttore Clinica Neurologica e Neurofisiopatologia, AOU Università della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli
Roma, 31 dicembre 2020 – Siamo oramai ad una Neurologia 3.0. La nostra attenzione nell’assistenza ai pazienti, le nostre idee per la ricerca scientifica, i nostri sforzi per insegnare ai più giovani come essere sempre all’altezza di affrontare sintomi e segni di una malattia neurologica, non possono prescindere dall’era Digitale in cui viviamo.
La SIN già da qualche anno ha avviato diverse collaborazioni di contaminazione di competenze con diverse realtà scientifiche, una volta ben lontane della ricerca clinica. Un esempio è il network tra i membri della SIN e l’Apple Academy del prof. Giorgio Ventre, Ingegnere dell’Università Federico II di Napoli, che è già a una fase avanzata dei lavori e a breve produrrà il primo studio di applicazione di una soluzione Digitale che soddisfi degli unmet needs delle persone con Sclerosi Multipla.
Molti Neurologi italiani stanno via via interessandosi sempre di più al Digitale e, grazie all’intuito scientifico che ha sempre contraddistinto i ricercatori italiani, sono stati già pubblicati diversi paper che hanno anche avuto un seguito internazionale in termini di applicabilità e di sviluppo clinico e di ricerca. Un esempio è la possibilità, in tempi di pandemia, di un Triage Digitale inviato ai pazienti via smartphone, che ha semplificato e in molti casi salvato da un rischio infettivo.
In generale tutti servizi di Telemedicina, per il management soprattutto delle patologie neurologiche croniche, si stanno ampliando capillarmente su tutto il territorio nazionale. Un esempio sono tutti i servizi di Videoconsulto e di Monitoraggio via web sia da un punto di vista comunicativo che di controllo in remoto dei sintomi dei pazienti.
Nel programma del Congresso della Società Italiana di Neurologia si è dato ampio spazio alle varie declinazioni del Digitale sia nell’ambito della pratica clinica che nella ricerca sulla malattie neurologiche.
La Digital Health è già da qualche anno parte integrante del patient journey in molte malattie neurologiche. Al tempo del Covid, per evitare il rischio infettivo ai pazienti, tutte le possibilità di un monitoraggio digitale in remoto sono state implementate e migliorate.
La SIN ha quindi considerato l’importanza di un aggiornamento a tutti i suoi iscritti sulla Digital health in vari Corsi di Aggiornamento, Workshop, Simposi, Comunicazioni orali e Poster. L’approccio digitale nel nostro programma è esplorato a partire dalla possibilità di applicazione di algoritmi diagnostici (per il declino cognitivo) e terapeutici (per l’SM).
Affronteremo anche l’importanza dei Big Data per l’analisi dei fattori di rischio per le malattie neurologiche e delle Terapie Digitali. Visti i tempi in cui bisogna essere distanziati, le Terapie Digitali sempre di più stanno aiutando i programmi riabilitativi (sia motori che cognitivi) soprattutto con l’applicazione della Realtà Virtuale e della Gamification, cioè l’impiego di piattaforme tecnologiche di gioco simili alla Kinect o alla Wii, ma create con un obiettivo clinico specifico per programmi di riabilitazione al domicilio.
Ci sarà anche uno spazio dedicato alle problematiche medico-legali legato all’uso della Tecnologia Digitale in Neurologia e anche un update sulla rimborsabilità delle prestazioni della Digital health nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale.
Considerando sempre il momento storico che viviamo ci sarà anche una disamina delle varie esperienze di Telemedicina che da Marzo scorso sono parte integrante della nostra assistenza ai pazienti: dalle Virtual Visits in tutte le malattie neurologiche alle esperienze di Milano e di Bologna con le Televisite ai pazienti con Parkinson.
Anche le declinazioni più ‘nobili’ della Tecnologia Digitale, l’Artificial Intelligence e il Machine Learning, saranno oggetto di approfondimento nel nostro programma. Saranno infatti affrontate le applicazioni dell’AI nell’interpretazione dei dati PET nella diagnosi di PD e degli archivi biologici delle Biobanche. Infine un’interessante presentazione sarà su uno studio che ha analizzato la voce attraverso uno Smartphone applicando il Machine Learning.