Malattie infiammatorie croniche intestinali, convegno a Palermo

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Dott. Ambrogio Orlando

Palermo, 15 giugno 2018 – Un approccio multidisciplinare per affrontare le malattie infiammatorie croniche intestinali. Un gruppo di patologie molto complesse, come la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa, che colpiscono in genere i soggetti più giovani, fra i 15 e i 45 anni.

Il metodo di lavoro integrato per offrire risposte efficaci alle complessità e alle multifattorialità di queste malattie sono i temi che verranno affrontati oggi e domani a Palermo nella sala convegni del Grand Hotel delle Palme nel corso dell’incontro-convegno, promosso dall’Unità operativa semplice dipartimentale per le malattie infiammatorie croniche di Villa Sofia-Cervello diretta dal dott. Ambrogio Orlando.

I lavori si aprono oggi, venerdì 15 giugno, alle 15 con gli interventi del Commissario dell’Azienda Villa Sofia-Cervello, Maurizio Aricò, del Direttore sanitario, Pietro Greco, del dott. Ambrogio Orlando e del prof. Mario Cottone, Direttore dell’Unità operativa complessa Medicina II dell’Azienda Villa Sofia-Cervello.

L’appuntamento che proseguirà e si concluderà domani mattina, sabato, vedrà la partecipazione dei principali esperti delle varie branche di specializzazione dell’Azienda Villa Sofia-Cervello e prevede la discussione di casi clinici emblematici con una lettura multidisciplinare seguita dalle relazioni di esperti con lo scopo di far emergere quanto la corretta integrazione tra le diverse professionalità migliori in maniera significativa la gestione clinica del paziente affetto da queste malattie.

“Il percorso che viene adottato presso il nostro centro, che è centro di riferimento regionale – sottolinea il dott. Orlando – prevede che il paziente venga preso in carico da un’equipe di lavoro dove sono presenti diverse professionalità dedicate a queste patologie quali il radiologo, l’endoscopista, il chirurgo, il reumatologo, il dermatologo, l’oculista e naturalmente il gastroenterologo che ha il compito di coordinare gli interventi di queste professionalità e assicurare continuità e specificità diagnostica e terapeutica”.

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