La pandemia di Covid-19 ha mostrato l’esigenza di adottare il concetto “One Health” e un approccio multidisciplinare partendo dall’ambito infettivologico. Le nuove proposte degli specialisti illustrate a Palermo tra priorità infettive e nuovi modelli di governance clinico-gestionali in Sanità
Roma, 26 maggio 2023 – Tre anni di Covid-19 hanno sicuramente lasciato un’eredità importante. Istituzioni e cittadini hanno potuto comprendere l’importanza di un’efficiente rete infettivologica, che si deve sviluppare sia a livello ospedaliero che sul territorio. In particolare, il ruolo dell’infettivologo acquisisce sempre più rilievo nella prevenzione, contraddistinta soprattutto dalle vaccinazioni e dall’uso appropriato di antibiotici contro i microrganismi resistenti.
I Piani infettivologici del Ministero della Salute
Anche alla luce della consapevolezza acquisita con la pandemia, il Ministero della Salute ha varato una serie di piani per non farsi trovare impreparato di fronte ad altre emergenze di sanità pubblica, all’insegna del concetto One Health e di un approccio multidisciplinare. In particolare, il “Piano Pandemico Pan-Flu” è stato preparato per far fronte ai nuovi ceppi influenzali a potenziale pandemico che potrebbero emergere in futuro.
Contro i germi multiresistenti agli antibiotici, principale minaccia in infettivologia come dimostra la stima dell’OMS di oltre 10 milioni di decessi l’anno nel 2050, è nato il nuovo Piano Nazionale Contro l’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025.
“L’approccio “One Health” dei piani infettivologici, in maniera coerente con le indicazioni provenienti dagli organismi internazionali ed europei, rappresenta uno dei cardini della sorveglianza, prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze infettive – evidenzia il dott. Francesco Maraglino, Direttore Ufficio 5 (Struttura Complessa) – Prevenzione delle Malattie Trasmissibili e Profilassi Internazionale, Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute – Su quest’approccio si incentra oltre al PanFlu e al PNCAR, anche il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025 dedicato a fronteggiare le malattie trasmesse da vettori, come West Nile, Chikungunya o Zika. L’attenzione su questo tema è altissima. Attualmente il Ministero della Salute sta partecipando attivamente ai lavori degli organismi sanitari europei ed internazionali impegnati nella stesura di nuove indicazioni alla luce dell’esperienza del Covid-19”.
La SIMIT guida la rete contro le nuove emergenze
La Società di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT è in prima linea su tutto il territorio nazionale per affrontare le nuove emergenze secondo un’impostazione globale.
“Il concetto di One Health è estremamente importante nella sanità pubblica – sottolinea il prof. Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT – Salute umana, salute animale e ambiente che ci circonda devono convivere in maniera armoniosa. Serve pertanto una stretta collaborazione tra questi sistemi, in particolare nella fase attuale, come ci dimostrano anche eventi di questi giorni. Senza una stretta interconnessione tra salute umana, medicina veterinaria e ambiente non riusciremo a fronteggiare le nuove emergenze infettivologiche che si dovessero presentare. La SIMIT ha una rete estesa sul territorio nazionale che è già stata un esempio nel contrasto all’HIV/AIDS, ma si è rivelata essenziale anche nel contrastare la pandemia da Covid-19. Il prossimo passo da compiere sarà quello di favorire un approccio multidisciplinare: solo in questa maniera riusciremo a combattere in maniera efficace le nuove emergenze infettivologiche che si dovessero presentare”.
Un meeting per far ripartire la rete infettivologica nazionale
Il tema dei piani infettivologici è stato al centro del Meeting Nazionale “Malattie Infettive: nuovi modelli di governance clinico-gestionali in Sanità”, che si è tenuto 24 e 25 maggio presso lo Splendid Hotel La Torre a Mondello (Palermo). L’iniziativa si è proposta come punto di partenza per una nuova sinergia della rete infettivologica nazionale.
Presidenti del Congresso sono stati la dott.ssa Chiara Iaria, Direttore UOC Malattie Infettive e Tropicali-ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli, Palermo, che è anche Responsabile Scientifico, e la dott.ssa Antonina Franco, Direttore UOC Malattie Infettive, ospedale Umberto I, Siracusa. Il Congresso è patrocinato dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Assessorato alla Salute Regione Sicilia, dal Comune di Palermo, dall’Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli, dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.
“Il meeting si è articolato in più sessioni su tante macro-aree infettivologiche – sottolinea la dott.ssa Chiara Iaria – Antimicrobial Stewardship, nuovi e vecchi antibiotici per le infezioni da germi MDR, infezioni fungine, terapie antivirali per l’infezione da HIV, HBV-HDV, HCV, terapie per Covid-19, Tubercolosi, infezioni emergenti e riemergenti, gestione infettivologica nel paziente onco-ematologico e trapiantato, con particolare riguardo all’implementazione dei percorsi e dei programmi assistenziali che coinvolgano l’infettivologo in un’ottica multidisciplinare, la prevenzione attraverso le vaccinazioni. Altro argomento importante è quello dell’accesso alle terapie, alle indicazioni previste dalle schede tecniche, alle estensioni delle indicazioni, alla rimborsabilità del SSN. A tal proposito è stato affrontato anche il tema della PrEP e le terapie innovative per HIV. L’intento di questo meeting è stato quello di creare sinergie tra i principali stakeholder e di potenziare la rete infettivologica nazionale”.