Ferrara, 20 maggio 2022 – Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, organizza la seconda edizione dell’(H)-Open Day Reumatologia con focus sul mal di schiena, presso le strutture del network Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa, tra le quali anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. All’Ospedale di Cona, ricordiamo, nel 2021 sono stati attribuiti i “tre bollini rosa”, massimo riconoscimento.
L’Unità Operativa di Reumatologia, diretta dal prof. Marcello Govoni, per l’occasione ha organizzato due iniziative a favore della popolazione.
La prima riguarda un incontro in presenza aperto al pubblico, dal titolo “Mal di schiena: malattia infiammatoria o degenerativa? Ne parliamo insieme”, che si svolgerà mercoledì 25 maggio dalle ore 16.30 alle 18.00 presso l’Aula 1 del polo didattico dell’ospedale di Cona. Relatore sarà il dott. Alfonso Massara, Dirigente medico del Reparto di Reumatologia (non è prevista prenotazione).
La seconda iniziativa, sempre il 25 maggio dalle ore 14.15 alle 16.15, prevede un colloquio telefonico con il reumatologo. Chi desidera partecipare deve prenotarsi telefonicamente allo 0532-236314 – dalle 11.00 alle 12.00 – da lunedì 23 maggio fino alla data dell’evento. I colloqui saranno effettuati dalla dott.ssa Alessandra Bortoluzzi, ricercatrice del Reparto di Reumatologia.
Il mal di schiena rappresenta un sintomo di frequentissimo riscontro nella popolazione generale, spesso legato alla vita sedentaria, al sovrappeso ed all’adozione di non corrette abitudini posturali. Escludendo le cause acute a genesi post-traumatica, la presenza di dolore lombare ricorrente e cronico (ovvero superiore ai 3 mesi) deve porre il sospetto della presenza di una possibile patologia, che può essere di natura degenerativa – come l’artrosi e la discopatia – ma anche, più raramente, infiammatoria.
Questi segnali devono spingere il paziente a consultare il medico. Inoltre, in casi rari, il mal di schiena può essere “spia” di patologie diverse dall’apparato muscolo-scheletrico, a volte di rilevante gravità; pertanto rappresenta un sintomo da non sottovalutare. In tale contesto il reumatologo svolge un ruolo fondamentale nel cercare di discriminare tra le molteplici cause di mal di schiena, in particolare cercando di differenziare tra dolore di origine degenerativa e dolore di natura infiammatoria.
Spesso, infatti, alcune caratteristiche del dolore possono porre il sospetto di una sottostante patologia infiammatoria della colonna vertebrale, come la spondiloartrite, nella quale la lombalgia esordisce in maniera subdola e, diversamente dal dolore di origine degenerativa, non risulta alleviato dal riposo; può esordire durante la notte, migliorare con il movimento ed associarsi ad una fastidiosa e prolungata rigidità mattutina.
Inoltre, la lombalgia infiammatoria, spesso coinvolge persone giovani, al di sotto dei 45 anni, con familiarità per malattie infiammatorie di altra natura come la psoriasi o le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (come la rettocolite ulcerosa o il morbo di Crohn). In questi soggetti una diagnosi precoce e tempestiva è fondamentale per poter avviare una terapia corretta che possa evitare l’instaurarsi di danni irreversibili a livello osteo-articolare, con conseguente limitazione funzionale e invalidità.
Pertanto la lombalgia cronica rappresenta molto spesso un campanello di allarme di un serio problema di salute e la figura del reumatologo risulta centrale nell’inquadramento diagnostico e terapeutico di tale sintomo.