Macrofagi e infezione da HIV. Identificati al San Raffaele di Milano due nuovi bersagli farmacologici

loghi-ospedale+università-san-raffaele

ricercatori-laboratori-di-ricercaMilano, 9 giugno 2015 – In uno studio appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science USA (PNAS), un team di ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato, e dell’Università Vita-Salute San Raffaele, ha identificato due nuovi bersagli farmacologici per combattere l’infezione da HIV nel sistema nervoso centrale.

Il virus HIV, causa dell’AIDS, infetta i linfociti T e altre cellule del sistema immunitario umano, tra cui i macrofagi, che svolgono un ruolo complementare ai linfociti T. Essi sono un bersaglio importante per il virus perché, a differenza dei linfociti T, non muoiono in seguito all’infezione e sono i principali responsabili della sua propagazione verso il cervello che provoca un’encefalite mortale, associata a un quadro di demenza simile alla malattia di Alzheimer. I macrofagi hanno inoltre la peculiarità di accumulare le particelle virali (virioni) infettive all’interno di compartimenti intracellulari definiti “VCC (Virus-Containing Compartments)”.

Francesca Graziano, primo autore del lavoro e ricercatrice dell’Unità di Immunopatogenesi dell’AIDS dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, diretta dal prof. Guido Poli, docente di Patologia Generale e Immunologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, in collaborazione con il dott. Philippe Benaroch dell’Istituto Marie Curie di Parigi, ha scoperto due elementi chiave per controllare l’accumulo e il rilascio dei virioni dai macrofagi infettati senza causare la morte delle cellule. Studiando la molecola ATP (adenosina-trifosfato), principale fonte di energia in ogni singola cellula ma anche importante segnale di pericolo quando rilasciata nell’ambiente extracellulare per le sue proprietà infiammatorie, gli autori hanno dimostrato che esso induce il rapido rilascio dei virioni HIV dai macrofagi infettati, legando un suo ben noto recettore cellulare, P2X7, espresso alla superficie di molte cellule.

Lo studio ha inoltre descritto come l’Imipramina, noto farmaco antidepressivo che inibisce la produzione di microvescicole dalle cellule, sia in grado di bloccare il rilascio di virus indotto dall’ATP quando si lega a P2X7. L’importanza crescente delle microvescicole nelle patologie del sistema nervoso centrale, quali la sclerosi multipla, è già ben nota per gli studi del dott. Roberto Furlan, capo Unità di Neuroimmunologia clinica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e coautore del lavoro.

Spiega Francesca Graziano: “Sia P2X7 che il meccanismo di produzione di microvescicole cellulari rappresentano due potenziali bersagli farmacologici che potrebbero giocare un ruolo chiave per eliminare l’infezione dei macrofagi, cellule particolarmente importanti per l’infezione da HIV del sistema nervoso centrale, ma anche in altri organi e tessuti”.

Conclude il prof. Guido Poli: “Complessivamente, lo studio ambisce a contribuire al grande sforzo internazionale di identificare strategie per giungere a una ‘Cura Funzionale’ per l’infezione da HIV, ovvero alla riduzione del numero di cellule infettate al di sotto della soglia necessaria alla ripresa di malattia e alla trasmissione del virus ad altri individui, una volta sospesa la terapia antiretrovirale”.

Questo studio è stato possibile grazie ai finanziamenti di Agence Nationale de Recherche contre le SIDA (ANRS) e Ensemble contre le SIDA (Sidaction) e ad una borsa di studio dell’EMBO (European Molecular Biology Organization) per Francesca Graziano.

Extracellular ATP Induces the Rapid Release of HIV-1 from Virus Containing Compartments of Human Macrophages Proceedings of the National Academy of Sciences

Francesca Graziano1,2, Marion Desdouits3, Livia Garzetti4, Paola Podini4, Massimo Alfano1, Anna Rubartelli5, Roberto Furlan4, Philippe Benaroch3, and Guido Poli1,2,6

  1. AIDS Immunopathogenesis Unit, Division of Immunology, Transplantation and Infectious Diseases, San Raffaele Scientific Institute, via Olgettina 58, 20132, Milano, Italy;
  2. Vita-Salute San Raffaele University, School of Medicine, via Olgettina 58, 20132, Milano, Italy;
  3. Institut Curie, Centre de Recherche, 12 rue Lhomond, F-75248 Paris, France;
  4. Department of Neuroscience, Institute of Experimental Neurology, San Raffaele Scientific Institute, via Olgettina 58, 20132, Milan, Italy;
  5. Cell Biology Unit, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino IST, Largo R. Benzi 10, 16132 Genova, Italy;
  6. Institute of Human Virology, University of Maryland School of Medicine, 725 West Lombard Street, Baltimore MD 21201, USA

fonte: ufficio stampa

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...