“Ormai sono nella fase della mia vita in cui sto per perdere la mia fertilità, ma vorrei essere ancora ‘donna’, vorrei che questo periodo della mia vita segnasse un nuovo inizio, una occasione di ‘rilancio’ personale, visto che i figli ormai sono grandi, io sono in pensione e quindi posso dedicarmi a me e a mio marito… ma la fine della fertilità è per me sinonimo di vecchiaia. Come posso fare?”.
È positivo che lei voglia guardare alla fine della fertilità da unʼaltra prospettiva, con la consapevolezza che cʼè ancora una partita da giocare. Nel mare agitato della menopausa lei vuole imparare a nuotare, ma è importate che cerchi di studiare per tempo la direzione dei venti, la posizione delle stelle e la rotta da tenere durante la traversata, per non farsi sorprendere quando arriva lʼonda.
Non è facile. Tutte le donne nascono pronte per diventare donne al segnale della prima mestruazione, però nessuna è pronta ad affrontare la scomparsa del ciclo. Nessuno l’ha prepara a questo momento delicato della sua vita, neppure sua madre, che probabilmente le avrà raccontato la sua esperienza del menarca e della gravidanza, ma non quella della menopausa, vissuta spesso come un tabù.
È importante che lei cerchi di liberarsi dagli stereotipi: la donna è ancora identificata con la maternità e quando non è più fertile viene vista come sfiorita, qualcosa di secco e inutile da accantonare in un angolo. Lei stessa identifica la menopausa con la ‘vecchiaia’.
Sono retaggi antichi che molte donne non riescono a superare, ma che lei deve cercare di combattere anche a partire dal lessico: oggi, per esempio, noi medici non parliamo più di atrofia intima, che dà lʼidea di secchezza e di privazione, ma di disturbo genito-urinario legato alla menopausa. Può essere un inizio.
Tornando alla metafora del mare, ogni donna ha la sua onda… Ciascuna ha il suo patrimonio genetico, il suo stile di vita, la sua esperienza, e quindi vive la menopausa in modo diverso, dal punto di vista fisico e psicologico. Lʼimportante è che lei guardi con gratitudine a questo traguardo della sua vita e diventi responsabile della sua salute, anche intima, con consapevolezza: lei deve convincersi che cʼè ancora una partita importante da giocare.
Per trasformare la menopausa in unʼoccasione di rilancio personale, deve innanzitutto accettare il tempo che passa e smetterla di credere di poter essere sempre uguale: non parlo solo delle rughe, ma anche del rapporto con suo marito. Non deve negare l’evidenza, come suo marito, dopo una certa età, per esempio, anche lei avrà bisogno di più stimoli per raggiungere l’orgasmo: la sfera intima non è più quella dei venti anni, ma è fatta di tempi più lenti, attenzioni diverse. Da questo punto di vista, la menopausa può essere lʼoccasione per far evolvere la vostra intesa sessuale e anche il rapporto di coppia.
Non è detto poi che lei abbia i disturbi tipici della menopausa: ansia, vampate, insonnia che possono far peggiorare la qualità di vita e l’intesa intima di coppia.
Con la fine della fertilità, poi, oltre allʼovaio che produce ancora testosterone, cʼè il surrene che continua a produrre un precursore degli ormoni, il Dhea, che viene metabolizzato dalle cellule e rappresenta una risorsa da sfruttare: se lei pratica sport questo può aiutarla a scolpire meglio i muscoli, se allena la mente potenzia la memoria. Lʼimportante è esercitarsi, perché gli ormoni da soli non bastano: bisogna agire.