Ferrara, 24 marzo 2020 – “Lontani ma vicini”: questo il presupposto alla base del nuovo progetto di riabilitazione a distanza che ha preso il via ieri, lunedì 23 marzo 2020, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.
Con l’arrivo del Coronavirus e delle restrizioni nell’accesso ai pazienti esterni e ai familiari, le attività riabilitative hanno subito notevoli modifiche; si è vista infatti la necessità di interrompere i trattamenti di riabilitazione riservati ai pazienti esterni e di ridurre drasticamente l’accesso dei familiari ai reparti di degenza.
Per questo motivo la Riabilitazione San Giorgio dell’ospedale di Cona, proprio per cercare di rimanere vicino ai pazienti e alle loro famiglie ed offrire una continuità nella risposta ai loro bisogni, ha attivato una modalità di presa in carico del paziente a distanza, attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche.
In pratica grazie ad una webcam e con software di teleconferenza di uso comune, il personale della Riabilitazione può collegarsi con il paziente per un consulto, per monitorare lo stato funzionale e per proporre esercizi di mantenimento da eseguire al domicilio con supervisione.
Proprio in questi giorni il personale sta provvedendo a contattare i pazienti a cui è stato sospeso il trattamento motorio o cognitivo, che svolgevano presso il Day Hospital e il Modulo di Neuropsicologia della Medicina Riabilitativa, per proporre loro di aderire a questo progetto.
Inoltre, per i pazienti ricoverati nelle degenze del Reparto di Gravi Cerebrolesioni e Medicina Riabilitativa, verranno istituite, nei prossimi giorni, delle postazioni informatiche per consentire videochiamate con i familiari e per poter effettuare le riunioni con il team riabilitativo, all’interno del progetto di riabilitazione previsto.
Il San Giorgio si sta anche attrezzando per consentire ai pazienti non autonomi nella gestione dei dispositivi, come ad esempio quelli con esiti di grave cerebrolesione acquisita, di poter comunicare con i propri cari utilizzando tablet o smartphone, assistiti da personale dedicato.
In attesa di poter tornare presto allo svolgimento della piena attività, queste iniziative hanno come obiettivo quello di cercare di essere d’aiuto sia per facilitare la presa in carico riabilitativa dei pazienti che per migliorare la comunicazione con i famigliari.