Roma, 18 maggio 2020 – “È un momento in cui dobbiamo essere uniti e voglio dedicare questa giornata a tutti gli operatori sanitari che ancora combattono in prima linea la diffusione del virus e a tutti coloro che hanno perso la vita”. Con queste parole il dott. Livio Blasi, Presidente CIPOMO, ha voluto aprire il webinar ricco di relazioni di primari oncologi che stanno affrontando l’emergenza in prima linea.
“L’oncologia medica ospedaliera in Italia e l’emergenza Covid-19”, questo il titolo del webinar per raccontare come la situazione è stata (ed è ancora) gestita nei reparti di oncologia, quale incidenza il coronavirus ha avuto sui pazienti oncologici e quali sono state le iniziative straordinarie nate per rispondere a questa emergenza.
Dopo i saluti del dott. Saverio Cinieri, Presidente eletto AIOM, il dott. Francesco Grossi, coordinatore della survey CIPOMO, ha illustrato i risultati dell’indagine promossa da CIPOMO nata con l’obiettivo di valutare l’impatto della pandemia sull’attività clinica delle unità di oncologia medica.
La ricerca, pubblicata su European Journal of Cancer, ha mostrato come alcune procedure, come il cosiddetto ‘triage’ dei sintomi e dei segni riconducibili a infezione da coronavirus, nonché la limitazione degli accessi agli accompagnatori e il rinvio di visite non urgenti o modalità di visita alternative (ad esempio telefonica) per i follow-up, sono state attuate dalla maggior parte dei centri italiani ancor prima di ricevere indicazioni precise dal Ministero della Salute o dalle Regioni. Ciò può aver limitato la diffusione del virus nelle unità di oncologia medica già nelle prime fasi dell’epidemia preservando dall’infezione pazienti più fragili rispetto al resto della popolazione a causa della loro malattia, per le cure intraprese e perché spesso anziani.
Da notare anche che circa il 70% delle oncologie mediche non ha avuto, o ha avuto solo in minima parte, una riduzione di attività, a dimostrazione che anche nei momenti più ‘caldi’ dell’emergenza Covid-19 i pazienti sono stati assistiti con la massima attenzione, offrendogli sempre le cure migliori e con continuità.
A seguire, il dott. Carlo Aschele, Consigliere CIPOMO, ha presentato la metodologia della survey nata per avere una fotografia dei pazienti oncologici positivi al coronavirus. Sono stati selezionati per la ricerca persone con diagnosi di neoplasia in trattamento attivo dal 15 gennaio e affetti da Covid-19. I 168 centri oncologici sparsi sul territorio coinvolti hanno permesso di individuare 280 pazienti in linea con i parametri considerati. I risultati della ricerca sono attualmente in fase di pubblicazione.
La dott.ssa Graziella Pinotti, Vice Presidente CIPOMO, ha presentato il progetto Homoncology, nato come progetto sperimentale nel 2014 presso l’UO di Oncologia Medica dell’ASST-Settelaghi di Varese e inserito nelle regole di sistema del 2020 della Regione Lombardia come modello assistenziale esportabile in tutta la Regione.
Prevede che medici e infermieri del reparto, assieme a fisioterapisti, psicologi e volontari sostenuti da un’Associazione di volontariato, possano seguire direttamente a domicilio pazienti oncologici fragili per condizioni fisiche o ambientali ma che necessitano di trattamenti attivi antitumorali in associazione a terapie di supporto. L’obiettivo è migliorare il setting di cura e la qualità della vita dei pazienti e diminuire gli accessi evitabili in Pronto Soccorso e ricoveri impropri (progetto che è stato ovviamente valorizzato e implementato in questo periodo Covid).
Il XXVI Congresso Nazionale CIPOMO dal titolo “L’oncologo medico oggi. E domani?” si terrà nei giorni 1, 2 e 3 ottobre 2020 a Varese e sarà interamente dedicato alla figura dell’Oncologo Medico e del suo cambiamento alla luce della rivoluzione tecnico-scientifica, organizzativa, filosofica e demografica che è ancora oggi in atto.