Milano, 1 dicembre 2020 – Meno fratture ma più traumi provocati dal fai da te o dal lavoro in cucina. È quanto rilevato dal dott. Pierluigi Tos, Direttore della Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano.
“In questo periodo storico, durante il quale trascorriamo molto tempo in casa, abbiamo notato una maggior frequenza di lesioni tendinee e nervose provocate da oggetti di uso quotidiano, come coltelli o utensili per il fai da te. Molti traumi sono inoltre dovuti a tagli accidentali con vetri o scatolette ermetiche, come quelle utilizzate per la conservazione del tonno o dei legumi. A questi si aggiungono i consueti traumi del lavoro e recentemente abbiamo avuto pazienti con traumi complessi da schiacciamento per la produzione e manifattura del plexiglass”, spiega il dott. Tos.
Un cambiamento importante che ha interessato gli italiani da marzo a oggi è il ritrovato interesse per la cucina e il conseguente aumento di tempo trascorso a cucinare anche piatti elaborati o nuove ricette, come dimostra la ricerca “Effetto Lockdown” pubblicata dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Tra le attività in cucina che mettono maggiormente in pericolo la salute delle nostre mani, c’è la pulizia dell’avocado, tant’è che da alcuni anni gli specialisti in Chirurgia della Mano parlano di avocado hand (mano da avocado). Rimuovere il grosso nocciolo centrale dell’avocado con un coltello da cucina, infatti, risulta complicato in quanto è scivoloso e si corre il rischio di tagliarsi anche in maniera profonda.
“Si rilevano in particolare lesioni tendinee, muscolari e a volte nervose – spiega il Direttore della Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dell’ASST Gaetano Pini-CTO – Il maggior numero di casi si registrano in USA dove è molto elevato il consumo di avocado, tant’è che i ricercatori della Emory University hanno pubblicato uno studio definendo l’avocado hand un’epidemia con 50.413 ferite da coltello legate all’avocado che si sono verificate tra il 1998 e il 2017”.
In cucina e non solo, bisogna essere molto attenti quando si utilizzano oggetti affilati ed evitare di incidere servendosi della punta dei coltelli. “Se si è stanchi o poco concentrati – consiglia il dott. Tos – meglio non dilettarsi nella preparazione di manicaretti troppo complicati ed evitare quelle azioni che, anche se routinarie, possono mettere in pericolo le mani”.
Tendenzialmente, le ferite che le persone si causano alle mani possono essere auto-medicate ripulendo la zona interessate con acqua corrente, disinfettando, tamponando con una garza o un fazzoletto pulito per permettere al sangue di coagularsi e infine apponendo un cerotto, come spiega l’esperto.
Quando però il trauma è importante o la ferita è più estesa è necessario sincerarsi che la mano si muova normalmente e valutare la sensibilità delle dita: “Se si ha un dubbio, anche il giorno seguente, è bene recarsi in un pronto soccorso specializzato, dove è presente un chirurgo della mano in particolare se non si percepisce la sensibilità di una parte della mano o delle dita perché potrebbe essersi verificata una lesione nervosa, oppure se non si riesce a muovere una parte della mano perché potrebbe esserci una lesione tendinea o muscolare. Se poi la lesione è provocata da oggetti arrugginiti o spine di ortaggi o fiori, la copertura antitetanica deve essere presente, per cui l’accesso in pronto soccorso è giustificato anche in questo periodo emergenziale”.
“Maggiore attenzione ai tagli deve essere posta da soggetti che hanno patologie preesistenti, come diabete o immunosoppressioni oi pazienti trapiantati, dove una piccola ferita può predisporre a infezioni in maniera maggiore. E inoltre, bisogna prestare attenzione ai bambini quando giocano con oggetti di uso comune, anche in casa, che però possono essere taglienti”, conclude Tos.