Roma, 31 ottobre 2018 – A causa di problemi interpretativi delle norme che regolano il diradamento delle giornate di sciopero in sanità, la Commissione di Garanzia ha imposto alle sigle sindacali promotrici dello sciopero del 9 novembre di revocarlo, pena sanzioni pesanti.
Pertanto la protesta si sposta solo di qualche giorno: venerdì 23 novembre si asterranno dal lavoro i medici, veterinari e dirigenti sanitari di tutte le sigle sindacali (ANAAO ASSOMED – CIMO – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA) aderendo alla giornata di Sciopero già proclamata dall’AAROI-EMAC, condividendone le principali motivazioni.
Anche i sit-in organizzati per il 9 saranno rinviati al 23 novembre.
Nel frattempo resta fermo lo stato di agitazione delle categorie professionali e sono confermate tutte le azioni sindacali già in essere:
- il blocco degli straordinari in tutte le aziende sanitarie;
- l’astensione dalle attività non comprese nei compiti di istituto;
- la richiesta da parte dei dirigenti di usufruire di tutti i giorni di ferie accumulate;
- il pagamento di tutti i turni guardia eccedenti l’orario contrattuale;
- le assemblee nei luoghi di lavoro;
- l’Assemblea pubblica a Roma il 14 novembre ore 10.00 presso il cinema Nuovo Olimpia cui saranno invitati gli esponenti di tutti i gruppi politici che siedono in Parlamento;
- Sciopero Nazionale di 24 ore venerdì 23 novembre.