Rozzano (MI), 16 gennaio 2025 – La ricerca per avanzare ha bisogno di sostegno costante. Per questo, nel 2025, il Gruppo Yarpa, attraverso la sua controllata Yarpa Investimenti SGR SpA prosegue il proprio impegno filantropico a favore di Fondazione Humanitas per la Ricerca ETS. Per un periodo di 5 anni, Fondazione Humanitas Ricerca è destinataria di una donazione annua versata dal fondo di investimento “Iota Fondo IX”. Yarpa, inoltre, contribuirà in proprio devolvendo il medesimo importo versato dal fondo.
Nello specifico il contribuito di Yarpa è dedicato al sostegno di un Progetto di ricerca diretto dal prof. Carlo Selmi, responsabile dell’Unità Operativa Reumatologia e Immunologia clinica all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI).
“Si tratta di uno studio che è stato pensato per valutare l’impatto della menopausa sulle malattie reumatologiche – spiega il prof. Selmi – perché a soffrire di queste malattie sono soprattutto le donne. Finora si sono analizzati soprattutto gli effetti della maternità su certe patologie, o l’impatto delle malattie sulla fertilità, ma si è indagato poco sul possibile ruolo della menopausa nelle donne con condizioni reumatologiche croniche”.
La ricerca si concentrerà in particolare su due malattie reumatologiche molto comuni: l’artrite reumatoide e quella psoriasica. “Per quanto riguarda l’artrite reumatoide ne soffre l’1% della popolazione italiana e la maggioranza è di sesso femminile. Per la psoriasica, invece, la percentuale di malati è uguali in entrambi i sessi, ma le donne hanno una sintomatologia spesso più intensa e difficile da trattare” chiarisce il prof. Selmi.
Lo studio verterà in una prima fase di analisi della letteratura scientifica già prodotta su questo argomento, per poi procedere con la somministrazione di un questionario, mirato alla valutazione della sintomatologia menopausale, a 50 volontarie, già in cura presso l’Unità di Reumatologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
I dati estrapolati dalle risposte fornite dalle pazienti verranno confrontati con quelli ricavati da donne sane in menopausa, per evidenziare eventuali differenze di manifestazioni, frequenza e gravità dei sintomi della menopausa attribuibili alla malattia reumatica cronica. Inoltre, verrà effettuato uno studio del profilo del dolore, se presente, e una valutazione di laboratorio riguardante gli aspetti ormonali, metabolici e immunitari. In tal modo verranno analizzate le differenze tra donne con malattie reumatiche e donne sane, in un periodo delicato della vita quale è la menopausa.
Ciò consentirà di comprendere meglio il ruolo degli ormoni femminili sull’invecchiamento, i cambiamenti metabolici e immunitari che avvengono nelle donne in menopausa. Inoltre, questo studio permetterà di comprendere più a fondo l’origine della sintomatologia dolorosa muscoloscheletrica che donne precedentemente sane talvolta sviluppano in menopausa, con un impatto negativo sulla qualità della vita.
I risultati sono attesi per la fine del 2025 e saranno importanti anche per capire l’influenza reciproca di menopausa e malattie reumatiche. Nell’indagine scientifica verranno coinvolte solo donne già in menopausa, cioè con l’assenza di ciclo mestruale da almeno un anno, anche avvenuta in età differenti.
Tale ricerca rientra in un quella che viene definita medicina di genere, cioè cure e interventi specifici in base al sesso del paziente. Nella fattispecie quello femminile è quello che di fronte a malattie reumatologiche e immunologiche vede un maggiore peggioramento della qualità della vita, non solo per il dolore più intenso, ma per una minore risposta alle terapie.
“Per le donne in menopausa certe cure perdono efficacia, portando le pazienti a doverle cambiare più spesso di quanto accada agli uomini. Per questo, conoscere meglio l’impatto della menopausa su certe patologie ci aiuterà anche a mettere a punto piani terapeutici più efficaci” conclude il prof. Selmi.
Lo studio viene realizzato anche in collaborazione con la prof.ssa Nicoletta Di Simone, Ginecologa di Humanitas San Pio X, a dimostrazione, ancora una volta, di come la multidisciplinarietà sia uno dei punti di forza della ricerca in Humanitas.