L’Unità di Epidemiologia della Città della Salute di Torino e dell’Università degli Studi di Torino partecipa a STAGE, un progetto internazionale coordinato dall’Università finlandese di Oulu, che coinvolgerà coorti longitudinali e biobanche europee al fine ambizioso di liberare la vecchiaia dalle pluripatologie
Torino, 11 febbraio 2024 – Entro il 2050 si prevede che la popolazione di età pari o superiore a 75 anni raddoppierà in quasi tutti i Paesi europei: una proiezione demografica che evoca scenari sociosanitari altamente problematici, che rendono necessarie soluzioni integrate e flessibili, a partire dal singolo individuo fino a coinvolgere la sfera collettiva.
La possibilità per una persona di mantenersi in salute durante l’invecchiamento dipenderà sempre di più, infatti, dalla sua capacità di adottare stili di vita sani, attraverso semplici e accessibili misure di prevenzione primaria.
Il progetto STAGE ritiene che questa ‘sfida’ sia realistica e vada promossa il prima possibile attraverso una prevenzione sempre più personalizzata, ma per colmare le lacune nell’ambito delle evidenze scientifiche, nonché le molteplici barriere etiche, sociali e strutturali esistenti, i ricercatori dovranno collaborare con i decisori politici e la cittadinanza.
Per rispondere a tali esigenze occorre approfondire la comprensione dei diversi ambienti e stili di vita, dei fattori di stress sociale e della biologia dell’invecchiamento, ma soprattutto adottare una visione life course, ossia che abbracci l’intero arco esistenziale delle persone.
La partecipazione a STAGE del progetto NINFEA (coordinato dall’Unità di Epidemiologia della Città della Salute di Torino, diretta dal prof. Lorenzo Richiardi), la più importante coorte web-based italiana, consentirà di valorizzare il patrimonio di dati acquisito dal 2005 attraverso i questionari di follow-up che hanno permesso al team di ricercatori di seguire le traiettorie di salute delle mamme e dei loro figli nell’arco di vent’anni.
Grazie all’approccio life course e a un’impostazione digitale, STAGE sarà in grado di produrre modelli bio-psicosociali e strumenti “a misura di età” assistiti dall’intelligenza artificiale, per rilevare, prevenire e ridurre il rischio di invecchiamento con multi-morbilità (due o più patologie).
STAGE progetterà soluzioni per servizi sanitari e assistenziali incentrati sulla persona, focalizzati su periodi specifici della vita e basati sui bisogni reali. Tali soluzioni saranno frutto di una virtuosa collaborazione con cittadini, pazienti, operatori sanitari e decisori politici, e includeranno sia lo svolgimento di studi clinici di coorte sia lo sviluppo di un Atlante europeo dell’invecchiamento sano, digitale e interattivo, per informare il processo decisionale politico e lo sviluppo urbanistico di quartieri a misura di anziano.
Partecipano a STAGE 22 partner, provenienti da Istituti di ricerca, piccole e medie imprese e una ONG, di undici Paesi diversi, dando vita a un team multidisciplinare in grado di esplorare tutti gli aspetti inerenti al binomio vecchiaia-benessere: dall’etica alla gestione dei sistemi sanitari, dall’ambiente alla scienza partecipativa, dalla life course epidemiology all’economia, dagli studi molecolari all’intelligenza artificiale affidabile, dalla progettazione di sistemi integrati all’assistenza infermieristica e sanitaria, dalla tutela dei pazienti alla gestione della comunicazione e della conoscenza.
Il progetto STAGE, della durata di 6 anni, ha ricevuto una sovvenzione totale di 17,7 milioni di euro da Horizon Europe. Ad aprile si prevede il lancio del sito web istituzionale, ma già da oggi STAGE si può seguire sui social: @STAGEProjectEU su X e The STAGE Project su LinkedIn.