L’esperienza clinica allopatica conferma l’efficacia della medicina delle basse dosi

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Il XXIX Congresso Nazionale AMIOT ha riunito al CNR di Bologna autorevoli ricercatori e clinici italiani insieme ai maggiori esperti di medicine tradizionali e complementari per esporre i risultati delle ultime ricerche scientifiche ed evidence-based sull’efficacia della low-dose medicine

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Bologna, 4 luglio 2018 – Perché l’utilizzo delle basse dosi in farmacologia non può essere scientificamente accettabile? Perché tanto pregiudizio nei confronti della low-dose medicine? E’ con queste domande che si è aperto presso il CNR – Area della Ricerca di Bologna il XXIX Congresso Nazionale dall’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia (A.M.I.O.T.), che per questa edizione ha riunito personalità del mondo accademico, ricercatori e clinici per presentare ad una platea composta da oltre 300 medici i più recenti progressi compiuti dalla ricerca scientifica nell’ambito della medicina delle basse dosi: un paradigma che fa riferimento all’utilizzo farmacologico di bassi dosaggi di principi attivi naturali e di molecole biologiche e che sta disegnando nuovi scenari per la terapia di molte patologie, in particolare quelle infiammatorie, sia acute che croniche.

I lavori del Congresso AMIOT sono stati soprattutto l’occasione per presentare importanti evidenze scientifiche sull’attività biologica di alcune molecole messaggere (citochine, ormoni, fattori di crescita, neuromediatori e neuropeptidi) in basse dosi farmacologiche. Anche farmaci più classici della tradizione Omeopatica-Omotossicologica sono stati riletti alla luce dei nuovi paradigmi e validati secondo le regole condivise di una buona sperimentazione.

In particolare, il Congresso ha radunato alcuni importanti esponenti della medicina ufficiale che hanno presentato lavori, pubblicati su riviste indicizzate, che confermano l’efficacia della medicina delle Basse Dosi: il rigore delle verifiche ha dimostrato l’efficacia dei medicinali omeopatici in diversi modelli sperimentali, in vitro, in vivo e attraverso ricerche cliniche controllate.

Sono state affrontate tematiche di interesse generale come la malattia di Alzheimer in un modello animale, le amenorree ipotalamiche spesso collegate a stress, a diete o attività fisiche incongrue, e la dermatite atopica in età pediatrica che rappresenta un problema di difficile gestione sia per i piccoli pazienti che per i loro genitori.

“Il mio obiettivo è dimostrare la possibilità di pilotare i meccanismi fisiologici per mantenere la salute dell’organismo. In particolare, i miei studi evidenziano che un importante fattore trofico cerebrale può, se applicato a basse dosi e dinamizzato, migliorare la sopravvivenza delle cellule del tessuto cerebrale, e in particolare degli astrociti che sono i ‘badanti’ dei neuroni. Anzi, si può dire che lavorare sugli astrociti rappresenti la frontiera della nuova ricerca in ambito neurodegenerativo”, ha dichiarato il prof. Claudio Molinari, fisiologo e professore associato di Fisiologia Umana presso l’Università del Piemonte Orientale.

“Vengo dal mondo allopatico ma per un clinico la priorità è cercare di ottenere risultati in base a come funziona la fisiologia umana. Nella mia esperienza clinica ho considerato con un evidente successo la possibilità di integrare, nei casi di amenorrea ipotalamica da stress, i meccanismi fisiologici dell’organismo con somministrazioni ormonali a basse dosi per ottenere un risultato nell’efficienza di recupero delle funzioni fisiologiche, peraltro in tempi inaspettatamente rapidi”, ha commentato il prof. Alessandro Genazzani, endocrinologo e ginecologo, docente presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Responsabile del Centro di Ginecologia Endocrinologica dell’Istituto.

Ampio spazio è stato riservato inoltre alla ricerca clinica attraverso la presentazione di trial clinici in ambito allergologico, ginecologico, neuro-chirurgico, ortopedico da parte dell’autorevole panel di relatori:

  • ssa Monica Benvenuto, Prof. Roberto Bei e Prof. Andrea Modesti (Dipartimento di Scienze Cliniche e Medicina Traslazionale – Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma)
  • ssa Nicoletta Gagliano (Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano, Milano)
  • Alessandro Genazzani (Centro di Ginecologia Endocrinologica, Clinica Ostetrica Ginecologica, Università di Modena e Reggio Emilia, Modena)
  • ssa Manuela Grandoni (Ospedale Pediatrico “A. Meyer”, UOC Neurochirurgia, Firenze)
  • ssa Jeanette A. M. Maier (Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco, Università di Milano, Milano)
  • Claudio Molinari e Dr.ssa Francesca Uberti (Dipartimento di Medicina Traslazionale – Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università del Piemonte Orientale (UPO), Novara)
  • Leonello Milani (Direttore Scientifico de “La Medicina Biologica”, Milano)
  • ssa Lucilla Ricottini (Specialista in Pediatria, Roma)
  • Valter Santilli (Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-legali dell’Apparato Locomotore. Facoltà di Farmacia e Medicina. Sapienza Università di Roma, Roma)
  • Carlo Ventura (Istituto di Biologia Molecolare, Scuola di Medicina, Università degli Studi di Bologna – Direttore Centro di Ricerca GUNA – A.T.T.Re.
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