Milano, 4 ottobre 2023 – Oggi ci troviamo di fronte a una realtà scientifica e sanitaria in continua evoluzione. Il mondo delle malattie infettive sta vivendo una fase di profondo cambiamento, in cui la comprensione e la capacità di risposta vengono costantemente messe alla prova.
Siamo testimoni dell’emersione di nuovi patogeni, della recrudescenza di malattie infettive che credevamo sotto controllo e dell’inarrestabile diffusione dell’antibiotico-resistenza, una minaccia che si profila come una delle sfide più pericolose dei prossimi anni. Inoltre, la necessità di una cura sempre più puntuale delle infezioni virali croniche, come l’infezione da HIV e l’epatite Delta, richiede un approccio multidisciplinare e innovativo. A questi si aggiunge il tema ineludibile della Salute Globale.
Cosa dobbiamo attenderci dall’epidemia da Covid-19 nei prossimi mesi? Quanto è preoccupante la diffusione dei nuovi batteri resistenti agli antibiotici? Monkeypox, Dengue, West Nile: cosa dobbiamo aspettarci? A tutti questi temi cercheranno di dare riscontro i professionisti riuniti a Milano il 5 e 6 ottobre, al congresso “ACTA Reboot – Attualità e controversie in terapia antinfettiva”, giunto alla sua seconda edizione.
L’obiettivo è quello di condividere conoscenze ed esperienze sulle emergenze legate alle infezioni che sfidano la comunità medica in tutto il mondo. In questo contesto, il convegno rappresenta un’opportunità unica per riunire esperti, ma anche giovani ricercatori e professionisti sanitari interessati al trattamento delle malattie infettive.
“In questo contesto, il nostro impegno a livello scientifico e sanitario è cruciale. La collaborazione tra ricercatori, medici, professionisti della salute e responsabili politici è essenziale per affrontare queste sfide in rapida evoluzione. È solo attraverso la ricerca, l’innovazione e la cooperazione che potremo sperare di superare l’emergenza infettiva globale e proteggere la salute delle future generazioni”, spiegano i tre presidenti del convegno, Paolo Bonfanti, Direttore della Struttura complessa di Malattie infettive della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, professore all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Andrea Gori, Direttore dell’Unità di Malattie Infettive 2^ Divisione della ASST Fatebenefratelli Ospedale Luigi Sacco di Milano, professore Ordinario di Malattie Infettive presso l’Università di Milano e Giuliano Rizzardini, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive della ASST Fatebenefratelli Ospedale Luigi Sacco di Milano.
I temi del congresso
Global Health
L’approccio alle malattie infettive può essere affrontato solo attraverso una ottica globale. Patogeni come il virus della Dengue o il West Nile virus, fino a qualche anno fa prerogativa solo di paesi tropicali, oggi causano infezioni e morti autoctone anche nei paesi europei. Occorre ridefinire politiche sanitarie secondo un approccio che coinvolga mondi differenti (medici, microbiologi, veterinari, esperti di salute pubblica).
L’Antibiotico-Resistenza: una pandemia silenziosa
La resistenza agli antibiotici è diventata una delle principali minacce per la salute globale senza che vi sia una percezione reale della gravità della situazione. L’uso eccessivo e improprio degli antibiotici ha favorito lo sviluppo di ceppi batterici sempre più resistenti ai farmaci. Questo fenomeno mette in pericolo la capacità di trattare infezioni comuni e complesse, rendendo urgente l’adozione di strategie di stewardship degli antibiotici e lo sviluppo di nuovi agenti antimicrobici.
Infezioni virali croniche: una cura mirata
Le infezioni virali croniche, come l’infezione da HIV e l’epatite Delta, richiedono un’attenzione particolare. Grazie ai progressi nella terapia antivirale, oggi si può offrire una prospettiva di vita migliore ai pazienti affetti da queste infezioni. Tuttavia, il trattamento deve essere mirato, personalizzato e continuamente aggiornato alla luce delle nuove scoperte scientifiche.
Covid-19: cosa ci ha insegnato la pandemia
Il peggio sembra essere passato, la vaccinazione e i farmaci utilizzati nelle terapie precoci hanno cambiato la prognosi di una infezione che ha causato molti morti nel passato recente. L’epidemia non è però finita: nuove varianti si stanno diffondendo mettendo a rischio la salute dei pazienti fragili. È importante non abbassare la guardia.