Roma, 17 novembre 2020 – “Depauperata, svilita, abbandonata. Da anni la sanità italiana sta vivendo sulla propria pelle la scure dei tagli, privata di uomini, mezzi e strutture in nome di una assurda spending review. Oggi la pandemia ha messo allo scoperto tutti i limiti del SSN ed è difficile credere che le risorse che arriveranno dalla prossima legge di bilancio possano essere la soluzione risolutiva”.
“Al di là delle cifre – commenta Gianluca Giuliano, segretario nazionale della Ugl Sanità – dalla valutazione della bozza emergono alcuni punti che ci trovano assolutamente critici. Ben vengano gli importanti aumenti immediati per dirigenti medici e veterinari e l’introduzione dell’indennità specifica per gli infermieri tuttavia inserita nella discussione per il nuovo contratto. Sono stati però ignorati tutti gli altri operatori della sanità che hanno svolto e continuano a farlo un ruolo cruciale nella battaglia contro il Covid-19”.
“Abbiamo sempre dichiarato che la sfida si potrà vincere e si ripartirà solo con un grande lavoro di equipe di tutti i soggetti coinvolti e per questo l’Ugl da tempo richiede che vengano applicate retribuzioni a livello delle altre nazioni europee. Il rischio è che molti lavoratori coinvolti non avranno nessun riconoscimento e questo non esito a definirlo una discriminazione professionale che è assolutamente inaccettabile”.
“Ci si è riempiti la bocca con il potenziamento della medicina territoriale, del valore strategico delle Usca ma si procede sempre ignorandone la grande importanza demandando l’esecuzione di tamponi antigenici ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta nonostante anche il Tar abbia recentemente bocciato tale provvedimento”.
“Risulta tra l’altro inaccettabile la proposta di utilizzo di personale sanitario non ancora in possesso dei titoli e dei requisiti che rischia, non avendo l’adeguata formazione, di essere mandato allo sbaraglio. Confermiamo l’assoluto scetticismo a questi provvedimenti inseriti in una manovra che rischia di premiare solo alcune categorie ignorando tanti lavoratori che stanno svolgendo un ruolo determinante in questo momento così drammatico della vita del paese”, conclude Giuliano.