Roma, 21 novembre 2017 – L’incontro di ieri al Ministero della Salute sulla sorte dei precari della ricerca non ha dato le risposte attese, né per i professionisti interessati né per i destini della ricerca scientifica italiana. L’Anaao Assomed, insieme con le altre organizzazioni sindacali della Dirigenza medica e sanitaria, ha infatti ritenuto inaccettabile la proposta presentata per stabilizzare un precariato di lungo corso che vanta al proprio attivo un consistente capitale formativo.
Sebbene, negli ultimi anni, non ci sia stato componente del governo che non abbia riconosciuto i risultati scientifici della ricerca italiana, soprattutto quando si trattava di ricevere un premio assegnato, la ricerca biomedica italiana viene, così, messa a rischio, a dispetto anche della assegnazione di 35 milioni operata dal recente decreto fiscale a diversi istituti di ricerca.
La piramide pensata dal Ministro della salute per dare stabilizzazione professionale a quei ricercatori che, attraverso le proprie competenze e il proprio lavoro, trasformano i finanziamenti in studi, risultati clinici e tecnologici, brevetti, si è sgretolata prima ancora di prendere forma.
Un testo che, stravolgendo quanto discusso e concordato nei mesi scorsi, vuole inquadrare contrattualmente ricercatori super specializzati nell’area del Comparto, e non della Dirigenza, a dispetto anche dei titoli di studio, negando loro lo stato giuridico consono al patrimonio formativo acquisito, e il relativo trattamento economico, è stato bocciato senza appello.
Non è accettabile che una legge di bilancio che presenta un catalogo di bonus, uno per ogni età della vita, da fare invidia a quello del don Giovanni di Mozart, e incrementa il fondo ordinario per l’università per la assunzione di 1.500 ricercatori, diventi lo strumento per operazioni ideologiche nascoste dietro le immancabili carenze di coperture, come se si trattasse di puri costi e non di investimento nella salute degli italiani ed anche nel made in Italy. Tra l’altro dimenticando quanto già reso disponibile dalle legge dello scorso anno per la stabilizzazione del precariato in sanità.
Né che i 3.000 medici e dirigenti sanitari addetti alla ricerca biomedica con contratti di lavoro atipici vengano lasciati tra coloro che son sospesi in un contenitore di fantasmi invecchiati e mortificati. Altrimenti tanto vale riprendersi i finanziamenti previsti e rassegnarsi all’impoverimento del settore. Ma non dovevamo assumerli questi precari prima che invecchino o fuggano all’estero? O questo imperativo vale, chissà perché, solo per la scuola?
L’Anaao Assomed si impegnerà in tutti i modi per soluzioni non punitive di meriti professionali e formativi che non possono essere sacrificati sull’altare di pochi milioni di copertura. Intervenga il Presidente del Consiglio, se veramente questo governo ha a cuore il futuro della ricerca biomedica del Paese, o il Parlamento, se si vuole mantenere in vita un settore nevralgico per la sanità italiana.
Altrimenti i medici e i dirigenti sanitari avranno un motivo in più per criticare il Governo e la sua legge di bilancio con la mobilitazione in atto fino allo Sciopero Nazionale programmato a partire dal mese di dicembre.