Legalizzare non significa promuoverne l’utilizzo. Anzi: in Italia, dove l’attuale legge è più restrittiva rispetto ad altri Paesi europei, il consumo è superiore rispetto ad altre realtà europee dove la normativa è meno severa
Roma, 27 luglio 2016 – “Legalizzazione e uso della cannabis, un altro tema sul quale il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dimostra la sua superficialità e incompetenza. Invece di esaminare in modo asettico e distaccato qual è la reale situazione del fenomeno si limita ad esternazioni basate su pregiudizi, luoghi comuni e steccati di carattere ideologici”. Lo afferma in una nota Piernicola Pedicini, coordinatore del M5s nella Commissione ambiente e sanità del Parlamento europeo.
“Chi copre un ruolo pubblico istituzionale avrebbe il dovere di approfondire, di volta in volta, l’argomento in questione, per interpretare al meglio cos’è più giusto e opportuno fare per tutelare gli interessi della collettività. Di tutta la collettività e non solo della propria parte politica – sottolinea Pedicini – Quanto ha dichiarato il Ministro in questi giorni in relazione alla proposta di legalizzazione della cannabis contenuta in un Ddl presentato lunedì scorso alla Camera dei deputati, dimostra l’ignoranza di chi non sa di cosa parla e di chi, pur coprendo un ruolo di governo molto delicato come quello della salute pubblica, fa propaganda più che affrontare i problemi nella loro complessità.
La Lorenzin dovrebbe sapere cosa genera lo spaccio illegale della cannabis in termini di miliardi che vengono gestiti dalle organizzazioni mafiose attraverso commistioni economiche e il traffico di armi legati al terrorismo internazionale. Dovrebbe anche sapere, quello che succede nelle periferie degradate e malsane delle nostre città in relazione al proliferare della micro delinquenza che si alimenta proprio ed in particolare di questi loschi e pericolosi traffici.
Il Ministro avrebbe il compito di entrare nel merito di tutto quello che accade sul piano sociale a causa dello spaccio delle droghe leggere come la cannabis e di informarsi sullo stato reale della situazione. Quando parla ‘dei nostri bambini’, come li chiama lei, che avrebbero un cattivo esempio se ci fosse una legge che regolasse la legalizzazione della cannabis, la Lorenzin si dovrebbe fermare a riflettere sul fatto che i minori, purtroppo, la droga non la consumano solo, ma la spacciano anche. Inoltre, la maggior parte di loro usano anche pasticche varie e cocaina.
Il Movimento 5 Stelle, com’è noto, ritiene da anni la necessità che venga approvata una disciplina organica sulla cannabis. L’Italia – spiega il pentastellato – è ferma ancora alla legge Fini-Giovanardi bocciata dalla Corte costituzionale. Finalmente una proposta di legge, frutto di un lavoro interparlamentare, era arrivata in Aula ma l’ambiguità del Pd e dell’Ncd della Lorenzin e di Alfano hanno bloccato ancora la discussione. Eppure, come dicevamo, il provvedimento consentirebbe di sferrare un colpo durissimo alle mafie, ottenere maggiori entrate per le casse dello Stato, controllare le sostanze messe in commercio e garantire maggiore sicurezza per i cittadini e un utilizzo consapevole e informato per evitare abusi.
Non significa promuoverne l’utilizzo. Anzi: in Italia, dove l’attuale legge è più restrittiva rispetto ad altri Paesi europei, il consumo è superiore rispetto ad altre realtà europee dove la normativa è meno severa. In più, con la legalizzazione, magistratura e forze dell’ordine potrebbero concentrarsi sui reati di maggior allarme sociale. Infine, ci sarebbe un’importante svolta, anche per l’uso della cannabis sul piano terapeutico.
Per tutte queste ragioni – conclude il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini – serve al più presto una nuova e seria legge, che introduca princìpi di libertà e responsabilità accanto a pene severe per chi dovesse cercare di aggirarla. L’Italia non può più essere schiava di quei partiti che usano il proibizionismo facendo un favore alle organizzazioni mafiose e terroristiche o per ragioni ipocrite e ideologiche e non può accettare che per tenere in piedi il già traballante governo Renzi si continui a rimandare il varo di provvedimenti urgenti per la collettività”.
fonte: ufficio stampa