Roma, 23 dicembre 2023 – Nello scorso aprile, finalmente dopo sei anni, è stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni sul Decreto tariffe, approvato poi in agosto, che prevede il rinnovo del Nomenclatore tariffario relativo alla specialistica ambulatoriale e all’assistenza protesica, introducendo prestazioni tecnologicamente avanzate e dunque aprendo la strada all’entrata in vigore su tutto il territorio dei Livelli essenziali di assistenza varati nel 2017.
“È di poche ore fa la notizia di uno slittamento ad aprile dell’applicazione di quanto previsto dal Decreto per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, perché il Ministero della Salute ha accolto la richiesta di proroga arrivata dalle Regioni e Province autonome. Da 7 anni noi cittadine e cittadini aspettavamo l’entrata in vigore dei Lea del 2017, anche per poterne sbloccare altri che nel frattempo sono stati individuati come necessari dallo stesso Comitato Lea ministeriale”, dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.
“Ma evidentemente l’urgenza della garanzia dei Livelli essenziali di assistenza è solo nostra: non sono bastati alle Regioni tutti questi anni per programmarne l’erogazione in modo prossimo e tempestivo né al Ministero per farsi garante della loro effettiva disponibilità per tutti i cittadini – prosegue Mandorino – L’intesa fra Stato e Regioni deve avere come obiettivo una sinergia costante per garantire i diritti dei cittadini, e non per lasciarli sulla carta o, come nel caso di quelli previsti dal Comitato Lea, nell’incertezza, tutt’altro che trasparente, del loro destino”.
“Si tratta di una notizia che delude le aspettative delle associazioni dei pazienti con patologia cronica e rara che da tempo si stanno battendo per vedersi garantiti accesso e innovazione su tutto il territorio nazionale”, aggiunge Tiziana Nicoletti, responsabile del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici e rari di Cittadinanzattiva che qualche giorno fa ha presentato il Rapporto “Nel labirinto della cura”, denunciando il problema delle difformità territoriali nell’accesso alle cure per chi soffre di una patologia cronica o rara e che ha deciso di mettere al centro del suo impegno per i prossimi mesi proprio l’urgenza dei Lea.
Il timore è che questo rinvio sia uno degli ulteriori incastri nel labirinto della cura. E soprattutto che possa dare luogo ad una serie infinita di ulteriori proroghe, dannose soprattutto in relazione alla prevenzione che, invece, è lo strumento più efficace per garantire salute ai cittadini e tenuta al Servizio sanitario nazionale.
Tra le novità per la specialistica ambulatoriale la cui applicazione viene rimandata ad aprile vi sono, infatti, gli screening neonatali che permetterebbero a tutti i bambini del nostro Paese di essere curati nel modo migliore qualora se ne scoprisse una patologia grave, quelle per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia, le prestazioni indispensabili ad approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini e, non ultime, vista l’attenzione del Governo al tema della natalità, le più importanti prestazioni per la procreazione medicalmente assistita.