“Le parafarmacie non sono un’illusione”. Ruggiero-LPI replica a Cossolo-Federfarma

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Dott. Ivan Giuseppe Ruggiero

Napoli, 5 giugno 2017 – In merito alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente di Federfarma, nella sua prima intervista, Marco Cossolo, la pregiata sigla LPI (Libere Parafarmacie Italiane), rilascia un suo comunicato a firma del suo Presidente Dott. Ivan Giuseppe Ruggiero.

Ricordiamo che Cossolo aveva dichiarato: “Le parafarmacie sono state un’illusione, vanno superate riaprendo il concorsone”.
Ruggiero, Presidente delle Libere Parafarmacie Italiane, replica: “Restiamo molto perplessi dalle prime dichiarazioni di Cossolo, poiché non ci aspettavamo di essere il problema principale di Federfarma. Certo che parlare di Parafarmacie, fa notizia ma credo che il principale problema della categoria tutta, sia l’ingresso dei Capitali e come proseguirà quindi il ddl Concorrenza”.

“Questo atteggiamento – precisa Ruggiero – perseguito anche dal Presidente uscente Racca, secondo noi è stato il vero fallimento per la categoria. Mi spiego, vedere come nemico il collega titolare di parafarmacia e le stesse parafarmacie, bloccando la Fascia C – stiamo parlando di 40-50€ giornalieri di ‘perdita cassetto’ dalle farmacie, come tante altre misure pro-parafarmacie, a vantaggio dell’ingresso dei capitali nelle farmacie – per noi significa aver creato il ‘fallimento’ della categoria”.

“Si creeranno oligopoli – prosegue Ruggiero – e a oggi, nessun emendamento o sub-emendamento presentato, vieterà di far governare il mercato farmaceutico a tre, massimo quattro colossi, come multinazionali”.

“Altro problema – spiega il leader delle Parafarmacie – si rischierebbe di portare al centro dell’attività di distribuzione dei medicinali la pura logica del mercato e del profitto, anche a discapito della salute del paziente, ossia dell’obiettivo che il servizio pubblico farmaceutico dovrebbe istituzionalmente seguire”.

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Dott. Marco Cossolo

Insomma, Cossolo parla di parafarmacie sviando il vero problema dei capitali? Le parafarmacie, comunicano le Libere Parafarmacie Italiane, a parte l’ingresso sul mercato di nuovi attori, hanno permesso ai cittadini di risparmiare in media fino al 15% sui prodotti più venduti. Assosalute calcola che oggi il prezzo medio dei medicinali già ‘liberalizzati’ è di 8,3 euro in farmacia, ma scende a 7,6 euro (circa l’8,5% in meno) in parafarmacia, e a 6,2 euro (il 25% in meno) nelle parafarmacie della Gdo.

Le parafarmacie coprono orari impossibili, che vanno da orari di lavoro continui infrasettimanali, sabati, domeniche e festivi, aperti, in pratica, ‘non stop’. Questo le ha rese un tassello ‘insostituibile’ nel panorama farmaceutico.

Segnala Ruggiero: “Per non parlare dei benefici che avrebbero portato all’economia nazionale, le liberalizzazioni dei farmaci di Fascia C. Gli italiani continuano a spendere per questi prodotti circa 3 miliardi l’anno, in media 180 euro a famiglia, il 36% della spesa farmaceutica privata. Se l’acquisto di queste specialità – antinfiammatori, antidolorifici, ansiolitici, anticoncezionali, per citare le categorie più comuni – passasse anche per il canale parafarmacia, come già avviene per Sop e Otc, si otterrebbe un risparmio annuo che va dai 450 agli 890 milioni di euro. Ogni famiglia potrebbe quindi risparmiare da 27 a 53,45 euro all’anno”.

“O vogliamo parlare degli effetti Benefici che potrebbe portare, all’economia nazionale, la trasformazione delle parafarmacie in ‘farmacie non convenzionate’, cioè farmacie dove si potrebbero acquistare non solo farmaci di Fascia C, ma anche quelli di Fascia A, i cosiddetti ‘mutuabili’”, incalza Ruggiero.

La questione però è un’altra, dichiarano le Libere Parafarmacie Italiane, dopo il Decreto Bersani, e l’avvento delle Parafarmacie si è scatenata una lotta fratricida tra colleghi su ogni cosa riguardasse la professione. Questa lotta ha permesso con il tempo, invece di fare quadrato intorno a noi, di spaccarci, tanto da preferire il capitale a una giusta e sana concorrenza tra colleghi. Le liberalizzazioni, la Fascia C, la FNC, come altre prospettive pro-farmacie presentate, continuavano a far restare il sistema farmaceutico in mano al farmacista, e non a un ‘pinco-pallo’ qualunque, che senza laurea, ma con tanti soldi, entrerà nel nostro sistema prepotentemente. Così vuole il Ddl Concorrenza, così auspicano la maggioranza dei farmacisti.

Siamo stati criticati a lungo, dai politici, dal Ministro Lorenzin, che i farmaci non sono merce qualunque, questo perché presenti nella grande distribuzione, poi, però, chissà per quale motivo, si sta approvando una legge che dà alle multinazionali, alla grande distribuzione, la possibilità di entrare attraverso l’ingresso principale delle farmacie e del nostro sistema farmaceutico. Motivo? L’odio verso i colleghi titolari di parafarmacia. questo è il nostro pensiero.

“Di cosa vogliamo parlare Cossolo? – domanda il Presidente Ruggiero – Lei ha esordito in modo totalmente errato, le parafarmacie non sono un’illusione, siamo stati illusi dal Governo, un Governo che prima ci ha fatto nascere, e poi ci ha rinnegato. Questa è l’Italia e sicuramente noi come tanti cittadini italiani non ci sentiamo rappresentati”.

“Sarebbe stato bello leggere un discorso, secondo il mio avviso – dichiara Ruggiero – di come creare stabilità al comparto e di metterlo in sicurezza dall’avanzata della Gdo, come quella delle multinazionali. Come cercare di ristabilire la centralità del farmacista, rafforzando il suo ruolo. Questo si aspettava la maggioranza dei colleghi, non di parlare delle parafarmacie come un’illusione, proponendo un’alternativa del ‘concorsone’, che, se non lo sa, ancora oggi non ha risolto nulla di nulla, seppur una legge lo abbia sancito. Stiamo a oggi con una marea di ricorsi”.

“Veda – continua Ruggiero – ormai il meccanismo ‘cinese’ sta arrivando a fare il danno sperato dalle multinazionali e quindi dalla grande distribuzione, e le parafarmacie potevano non essere un’illusione bensì, l’inizio di una nuova opportunità professionale, dando la possibilità a tanti colleghi di svolgere a pieno il proprio lavoro di Farmacista”.

“Nell’interesse di tutti, confrontiamoci intorno a un tavolo tra le parti e ognuno dia il suo contributo per salvare la professione più bella del mondo. Questo è un invito anche a colleghi di altre sigle sindacali, l’unione fa la forza. Sinceramente non credo che il pericolo siamo noi colleghi che rivendichiamo la libertà professionale, ma il pericolo vero sono i ‘capitali’ e gli interessi che girano intorno. Anche perché, Cossolo, il Governo e la politica, cambia e noi non ci faremo trovare impreparati”, conclude Ruggiero.

Dott. Ivan Giuseppe Ruggiero
Presidente Libere Parafarmacie Italiane

fonte: ufficio stampa

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