Roma, 21 novembre 2022 – Si è aperto a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica, il XXI Congresso nazionale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT. Per quattro giorni, fino a mercoledì 23 novembre, oltre mille infettivologi provenienti da tutta Italia si riuniranno per corsi, dibattiti, presentazioni su numerosi temi.
La struttura del congresso prevede come da tradizione simposi istituzionali SIMIT, sessioni per la presentazione di dati originali selezionati, tavole rotonde. Grande spazio sarà dato alla presentazione di ricerche sperimentali ed esperienze cliniche da parte di giovani infettivologi provenienti dalle diverse realtà regionali.
Tra i temi trattati, grande attenzione sarà riservata al Covid-19, di cui verranno considerati gli aspetti eziopatogenetici, epidemiologici, clinici, terapeutici, la prevenzione vaccinale, ma anche l’impatto della pandemia sull’organizzazione sanitaria e la necessità di considerare la riorganizzazione della stessa.
Infine ci saranno momenti interdisciplinari di confronto con altre società scientifiche e tavoli di lavoro istituzionali in cui verranno discussi e presentati documenti e indicazioni operative per la gestione ottimale delle malattie infettive del terzo millennio.
Le sfide vecchie e nuove dell’infettivologia
Il congresso SIMIT sarà caratterizzato anche dalla discussione dei grandi temi della infettivologia dei giorni nostri: l’infezione da HIV e le altre infezioni a trasmissione sessuale; le epatiti, con particolare, riguardo per l’epatite C e l’epatite delta; la lotta alle infezioni da microrganismi multiresistenti e la necessità di un uso appropriato delle terapie antimicrobiche; l’estensione dell’impiego delle vaccinazioni, con particolare riferimento alle vaccinazioni dell’adulto e delle persone con comorbidità; le malattie emergenti e la Salute globale, un filone che include le malattie tropicali e le infezioni trasmesse da vettori, secondo gli obiettivi definiti dall’approccio One Health.
Presidenti del Congresso sono il prof. Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT e Professore Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Roma La Sapienza; prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT e Professore Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Roma Tor Vergata; prof. Andrea Antinori, Direttore UOC Immunodeficienze virali INMI L. Spallanzani.
“Gli ultimi due anni sono stati particolarmente complessi per l’infettivologia – sottolinea il prof. Mastroianni – La pandemia da Covid-19 ha richiamato l’attenzione mediatica, politica e sociale, ma le sfide che abbiamo di fronte sono numerose e complesse. Lo stesso SARS-CoV-2 non è ancora vinto, la sua diffusione epidemiologica è una realtà con cui dovremo ancora a lungo fare i conti. Per questo dobbiamo rilanciare le vaccinazioni, strumento vincente lo scorso anno e ancora oggi determinanti contro le nuove sottovarianti del virus per evitare decessi e ospedalizzazioni”.
“L’infettivologo ha un ruolo fondamentale nel guidare le campagne vaccinali, da quella contro il Covid-19 a quelle contro l’influenza e contro infezioni come pneumococco, herpes zoster, meningococco, infezioni dalle gravi conseguenze nel soggetto fragile – conclude Mastroianni – Dobbiamo poi mantenere alta l’attenzione su Epatiti, HIV, infezioni dovute a batteri multiresistenti. Infine, bisogna fronteggiare anche quelle infezioni emergenti o riemergenti, spesso frutto del cambiamento climatico. In questo 2022 abbiamo avuto numerosi casi di monkeypox, il ritorno della poliomielite, una crescita di West Nile, a dimostrazione che le infezioni virali e batteriche sono una minaccia costante su cui una solida rete infettivologica e una costante formazione risultano strumenti indispensabili a cui dobbiamo lavorare”.