Milano, 17 giugno 2015 – Si terrà a Milano, dal 19 al 21 giugno presso l’area EXPO il “Milano Biofilm Meeting 2015. Implantables and infection control: a promising future”, sotto la presidenza italiana del prof. Lorenzo Drago e del prof. Carlo Luca Romanò, rispettivamente Direttore della Dipartimento di Microbiologia e Direttore del Centro di Chirurgia delle Infezioni Osteo-articolari dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano (una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato).
Il congresso internazionale, rivolto a ortopedici, microbiologi, infettivologi, odontoiatri e personale infermieristico, vuole essere un’occasione per presentare le ultime novità e i progressi nel campo delle infezioni ossee e dei materiali impiantabili, nonché far luce sulle prospettive future e porre le basi per le terapie inerenti. Il titolo del convegno pone l’accento sulla più grande scoperta degli ultimi anni, il “biofilm” batterico, legata ad un illustre studioso italo-americano, Anthony Gristina, che ha dimostrato come i batteri possano legarsi alle protesi e in genere ai biomateriali impiantati nel corpo umano, formando comunità complesse, protette da una pellicola impenetrabile, il biofilm appunto, potendo così perdurare anni nell’organismo umano e dando luogo ad infezioni gravissime in circa il 2%– 5% di coloro che si sottopongono ad interventi di chirurgia ortopedica, ma anche cardiovascolare, urologica, plastica, ecc.
Le infezioni protesiche, in generale, sono in aumento e rappresentano una delle prime cause di fallimento dell’impianto. Il loro trattamento è particolarmente complesso, in quanto il “biofilm”, è in grado di proteggere i batteri sia dagli antibiotici che dal sistema immunitario.
“Siamo nell’era dell’antibiotico resistenza e delle infezioni provocate da batteri che si proteggono producendo l’ormai noto biofilm, che rappresenta non solo l’evoluzione peggiore di un batterio, ma anche un’arma ulteriore contro gli antibiotici. L’incidenza di queste infezioni è in continua crescita, in quanto con l’allungamento della vita, l’utilizzo di protesi diventa sempre più necessario” afferma il prof. Lorenzo Drago.
Tra i temi sui quali si concentrerà l’attenzione degli esperti italiani ed internazionali figurano le nuovissime tecniche diagnostiche, i nuovi rivestimenti e biomateriali ad attività antibatterica, il ruolo della profilassi e terapia antibiotica e le tecniche chirurgiche ricostruttive più all’avanguardia.
“Nonostante i traguardi raggiunti dalla chirurgia ortopedica, le infezioni rappresentano attualmente una delle più gravi e meno conosciute complicanze dell’intervento di protesi di anca o di ginocchio. Analogamente, complicanze infettive si riscontrano in una percentuale variabile tra il 2% e il 20% dopo osteosintesi di fratture ossee. Ciò comporta un costo altissimo in termini sociali ed economici. Le infezioni ossee e degli impianti sono infatti paragonabili, per gravità e difficoltà di trattamento, ai tumori, anche se, per vari motivi, negli anni passati non hanno ricevuto la stessa attenzione. Questo è un peccato perché utilizzando le più moderne tecnologie e con una migliore informazione, molte complicanze infettive potrebbero essere prevenibili o almeno diagnosticabili e curabili prima e meglio”, sostiene il prof. Carlo Luca Romanò, già Presidente della Società europea delle Infezioni osteo-articolari.
“Negli ultimi anni – prosegue il prof. Romanò – si sono fatti progressi importantissimi in questo settore e molti grazie proprio alla ricerca Italiana ed europea, quali sistemi di rivestimento antibatterico delle protesi o nuovi sistemi di diagnosi rapida dell’infezione. Non a caso anche l’ultimo Congresso Europeo di Ortopedia e Traumatologia svoltosi lo scorso maggio ha avuto proprio le infezioni come tema principale. Molte di queste novità saranno presentate nei prossimi giorni in occasione del Milano Biofilm Meeting, un appuntamento che permetterà ai tanti esperti Italiani e stranieri di confrontarsi scientificamente”.
fonte: ufficio stampa