Roma, 22 dicembre 2022 – Quanto e come è percepita la figura del medico anestesista rianimatore nei pazienti? A questa domanda risponde la ricerca condotta e ideata dal dott. Fausto D’Agostino Dirigente Medico Anestesista Rianimatore presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma con la supervisione del prof. Felice Eugenio Agrò e del prof. Paolo Pelosi, con i contributi dei medici e ricercatori Davide Sammartini, Emanuele Sammartini, Angela Sinagoga, Jessica Poloni, Pierfrancesco Fusco, Silvia Angeletti, Silvia Fabris, Claudio Ferri.
La ricerca, approvata dal Comitato Etico della stessa Università e pubblicata sul Journal of Anesthesia & Clinical Research, è stata condotta dal 10/01/2021 al 31/05/2021 su un campione di 1.400 pazienti in attesa di intervento chirurgico, attraverso un questionario di 13 domande a risposta chiusa che includevano, tra le altre, dati personali, età, sesso e titolo di studio.
Le risposte dei pazienti al questionario, in prevalenza donne (49.9%) e in percentuale maggiore dai 50 a 74 anni, hanno fatto emergere che il tema dell’anestesia desta sicuramente un interesse generalizzato ma che i pazienti, in procinto di essere sottoposti ad anestesia, preferiscono ancora informarsi maggiormente attraverso l’esperienza diretta e/o familiare, piuttosto che chiedere direttamente al medico.
Il 45,6% degli intervistati pensa che il medico anestesista rianimatore sia un diplomato e non una laureato in medicina e con una specializzazione, solo il 22% sa che è laureato in medicina e inoltre solo l’11,5% sa che lavora in terapia intensiva e in emergenza.
Gli intervistati desidererebbero maggiori informazioni su alcuni aspetti fondamentali dell’anestesia e del percorso diagnostico/terapeutico, principalmente la durata dell’intervento (57%), come i medici si occuperanno del dolore postoperatorio (47%), le diverse tecniche di anestesia disponibili (42%), oltre all’eventuale anestesia e complicanze (50%).
In una indagine simile, sulla percezione del paziente nei confronti degli anestesisti, il 91,3% dei pazienti desiderava ricevere maggiori informazioni sull’anestesia e il 77,4% più chiarezza sulla figura professionale dell’anestesista.
Il coordinatore della ricerca, dott. Fausto D’Agostino, afferma che “dovrebbero essere compiuti maggiori sforzi per migliorare e rendere più efficaci le modalità di comunicazione tra anestesisti, pazienti e famiglie”.
Se una famiglia spesso sceglie il chirurgo che dovrà operare il proprio caro, non avviene lo stesso per la scelta del medico anestesista rianimatore raramente percepito come una figura centrale, e di alta specializzazione, nel processo operatorio. Ricordiamo inoltre che lo stesso specialista ha in carico le terapie del dolore – ruolo di cui solo l’11,5% degli intervistati è a conoscenza – così importanti per alleviare le sofferenze di un paziente e che, anche per questo, dovrebbe meritare la massima considerazione nella fase di scelta da parte del paziente e dei suoi familiari.