Orbassano, 29 settembre 2022 – La Struttura di Geriatria dell’Azienda San Luigi Gonzaga, diretta dal dott. Fausto Fanto’, con il Centro Demenze, ha organizzato il convegno “L’Alzheimer preferisce il rosa – Viaggio attraverso una patologia declinata al femminile” che si svolgerà presso la Sala Convegni del San Luigi di Orbassano, il 30 settembre 2022 dalle ore 9.00 alle 17.15.
La giornata vede la partecipazione di professionisti ed esperti della materia che cercheranno di sviluppare, in un’ottica multispecialistica e interdisciplinare, le diversità di genere e le cause (biologiche, patologiche, socio-economiche e culturali), che determinano il maggior coinvolgimento della donna nella malattia di Alzheimer.
La demenza è una malattia cronica e degenerativa che ha un forte impatto sia sulla vita del paziente, sia sulla qualità di vita della sua famiglia. La malattia di Alzheimer (AD) è una malattia neurodegenerativa che determina una perdita progressiva delle cellule nervose (neuroni) e delle loro connessioni (sinapsi) che determinano un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive.
Circa 55 milioni di persone al mondo sono affette da demenza e di queste il 50-60% soffrono di AD (ogni 3.2 secondi c’è un nuovo caso) e che entro il 2050 saranno 152 milioni i pazienti con questa malattia. Secondo stime recenti in Italia i pazienti affetti da demenza sono circa 1 milione e 100.000 e di questi i malati di Alzheimer sono circa 600 mila e i nuovi casi sono stimabili in circa 80.000 all’anno. In Piemonte su una popolazione di 4 milioni 356 mila abitanti, si stima che i pazienti con demenza siano 90.000, di cui circa 55.000 i pz affetti da Alzheimer.
La sua ampia e crescente diffusione nella popolazione, la limitata e non risolutiva efficacia delle terapie disponibili e le enormi risorse necessarie per la sua gestione, rendono AD una delle patologie a più grave impatto sociale. Ad oggi, le terapie sono in grado di rallentare solo in parte i sintomi, ma non hanno alcun impatto sulla progressiva evoluzione della demenza. I nuovi farmaci che dovrebbero impattare sulla progressione della malattia, purtroppo ad oggi non hanno dato i risultati sperati.
La pandemia da Covid-19 ha impattato gravemente sui pazienti con demenza. Le restrizioni hanno indotto un peggioramento dei disturbi comportamentali, rendendo ancora più evidenti le difficoltà di gestione di questi pazienti.
Perché l’Alzheimer predilige il rosa?
AD predilige le donne: la sua prevalenza è due volte maggiore nel sesso femminile, indipendentemente dall’età e dalla aspettativa di vita, e la mortalità è circa 3 volte più elevata rispetto agli uomini. Inoltre, le manifestazioni della malattia e la sua velocità di sviluppo sono diverse e più pesanti per il sesso femminile. Negli USA i 2/3 dei 5 milioni di malati sono donne e questo anche in Europa. Le donne colpite sono circa 40% in più degli uomini.
Circa l’80% dei pazienti con AD è assistito a domicilio e il 70% di chi “si prende cura” (caregiver) è donna, appare evidente che l’AD acquisti connotati di genere di tale rilievo da porre la patologia come una delle priorità sanitarie per la salute della donna.