La FIMP esprime forte preoccupazione per l’ultima legge di bilancio che presta scarsa attenzione ai problemi della salute. Giampietro Chiamenti: “Riscontriamo un preoccupante disimpegno da parte delle Istituzioni nel sostenere l’esigenza di rinnovare l’organizzazione dei modelli assistenziali territoriali delle cure primarie”
Firenze, 2 dicembre 2017 – “La Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) esprime grande preoccupazione per l’assenza di finanziamento del sistema sanitario pubblico ed in particolare per il rinnovo dei contratti della Sanità nella legge di bilancio in fase di approvazione in Parlamento. Questa scarsa attenzione testimonia un preoccupante disimpegno nel sostenere l’esigenza di rinnovare l’organizzazione dei modelli assistenziali territoriali delle cure primarie. Sottoscriviamo inoltre il forte disagio dei dipendenti della sanità che hanno infatti già proclamato una protesta nazionale per la totale mancanza di provvedimenti di contrasto al precariato e alle progressive carenze organizzative dell’assistenza ospedaliera”.
È quanto dichiara il dott. Giampietro Chiamenti Presidente Nazionale della FIMP. “Questo chiaro segnale politico di mancato sostegno al Sistema Sanitario pubblico e convenzionato è testimoniato anche dalle riserve espresse dal mondo sanitario delle professioni e dei rappresentanti di categoria per un progressivo abbandono dell’assistenza sanitaria nazionale equa e solidale a favore dell’intervento del privato – prosegue Chiamenti – Quest’ultimo ha raggiunto livelli di spesa in costante progressivo aumento con danno alle fasce deboli della popolazione. Fra queste rientra sicuramente l’età pediatrica che non necessita di interventi a spot ma di un piano organico di sostegno ai bisogni e alle cure che solo un sistema basato sul rapporto fiduciario e sulla capillarizzazione può continuare a garantire. I positivi dati internazionali sullo stato di salute della popolazione italiana hanno riempito nei giorni scorsi le pagine dei giornali ma, se i nostri decisori politici pensano che questi risultati siano dovuti alla provvidenza, dimostrano un forte ignoranza delle problematiche legate ai determinanti della salute. Né possono pensare che i sistemi di cura possano reggere nel tempo senza adeguati interventi programmatori, a meno che non abbiano deciso di abbandonare il sostegno pubblico alla salute che fino ad oggi è stato una prerogativa tipica del sistema Italia”.
“La FIMP, come principale interprete della pediatria di libera scelta, figura introdotta nel SSN nel lontano 1981 e cresciuta esponenzialmente negli anni, rappresenta l’esistenza di un peculiare modello assistenziale invidiata da tutta Europa – sottolinea Chiamenti – Rivendichiamo, in nome e per conto della popolazione infantile, una maggiore e più puntuale attenzione che non si può esplicare a parole ma necessita di atti concreti testimoniati nelle scelte di indirizzo nazionali e regionali della classe politica”.