Roma, 15 aprile 2024 – I Pronto Soccorso sono alla canna del gas e sono diventati l’imbuto in cui si concentrano le insufficienze dell’intero SSN: quello territoriale, quello ospedaliero, e delle inaccettabili lunghezze delle liste di attesa. Il Pronto Soccorso resta l’unico grande ammortizzatore su cui si scarica di tutto e di più, stravolgendone la sua vera funzione: che resta quella di dare risposta alle Urgenze-Emergenze. Le risorse che potrebbero essere investite per assumere personale, potenziare i servizi, invece rimangono inutilizzate dalla Regione.
Questa la denuncia di Raffaele Gaudio, responsabile nazionale pronto soccorso FISMU e della regione Puglia dirigenza medica, e della segreteria Aziendale Fvm-Fismu di Lecce che chiede alla società civile e alla politica un impegno per “cambiare rotta”, annunciando una forte mobilitazione dei medici.
“Serve cambiare rotta – sottolinea – ma con urgenza: parliamo della sopravvivenza dei Pronto Soccorso (P.S.) dell’Asl di Lecce e degli altri PP.SS. Aziendali della Regione Puglia. Le autorità regionali, pur disponendo di un Fondo di circa 20 milioni di euro, traccheggiano e puntano sempre a fare ‘cassa’, tagliando proprio il capitolato di spesa da destinare alle assunzioni del personale medico dei PP.SS. e di altre UU.OO”.
“La tempesta perfetta – spiega Gaudio – i medici giovani (e meno giovani) sono giustamente refrattari a scegliere il Pronto Soccorso come sbocco professionale: compensi inadeguati e orari inaccettabili, due fattori ai quali si aggiungono le continue aggressioni dei cittadini violenti o esasperati per le lunghe attese. Vediamo colleghi, e anche gli stessi Responsabili PS, costretti a coprire una marea di turni (semplicemente perché mancano camici bianchi) per dare garanzia minime di continuità del servizio e di presa in carico dei cittadini. Nessun medico si può ormai ammalare, può fruire di ferie. Un girone ‘dantesco” dove nessuno vuole lavorare. I medici, se possono, ‘scappano’ dai Pronto soccorso, e qui si aggiunge il ‘carico da 90’ della Regione e delle Aziende, cioè dei gestori della spesa sanitaria, che non si preoccupano di fare assunzioni: manca davvero pochissimo al ‘de profundis’ dei Pronto Soccorso”.
“Veniamo da 20 anni di mala politica sanitaria – ricorda il dirigente Fismu-FVM – alle lunghe stagioni di tagli e sperperi, al pessimo trattamento economico e di carriera per i medici del pronto soccorso, alla peculiarità di questo lavoro chiaramente usurante e al burnout dilagante e, quindi, alla fuga dei professionisti verso altri paesi europei ed extraeuropei. Ma oggi serve, e con urgenza, come ho detto prima, un cambio di rotta: si tratta di scegliere, di destinare risorse, seppur modeste rispetto ai bilanci regionali ed aziendali, per immettere nel sistema dell’Emergenza-Urgenza i pochissimi medici ancora disponibili da graduatorie concorsuali, come quella ultima del concorso bandito dopo circa un anno dall’Asl di Lecce. L’obiettivo minimo è poter scorrere graduatorie già esangui, per ottenere in tutto 7-8 medici da distribuire sui 5 PS Aziendali. E che, sia chiaro, andrebbero solo a coprire i buchi di organico, di chi è in via di pensionamento, di chi si ammala, senza comunque neanche lontanamente adeguare i numeri alle piante organiche necessarie per un fabbisogno stimato in 29 medici per l’Asl di Lecce. Ad oggi , invece, si prevede solo 1 medico destinato al P.S. di Scorrano. Che sforzo! Che strategia illuminante, che lungimiranza”.
“Cara Regione Puglia e Assessorato alla Sanità – conclude Gaudio – questa è una pessima idea: risparmiare un tozzo di pane a scapito di cittadini e medici. Noi siamo per la difesa del Servizio Pubblico, ma così la tempesta perfetta…. sta già montando”.