I denti sensibili: un problema che colpisce molte persone. Il sintomo che porta a fare diagnosi di sensibilità dentale è un dolore di breve durata, ma intenso, che si avverte quando pietanze solide o liquide particolarmente acide, dolci, fredde o calde vengono a contatto con i denti. La sensibilità dei denti può manifestarsi: con una fitta intensa, ma sporadica; con dolore durante le manovre di igiene orale, o con dolori che si protraggono per alcuni giorni.
Le cause di questi fastidi sono da condurre alla perdita di smalto in alcune zone del dente, in particolare a livello del colletto del dente (la zona vicino alla gengiva), esponendo cosi la dentina, ossia la parte sensibile dell’elemento dentario. La dentina è quella parte del dente che si trova tra lo smalto, parte visibile del dente, e la polpa, parte interna del dente.
La dentina è dotata di recettori nocicettivi: terminazioni nervose che raggiungono la polpa, trasmettono gli stimoli pericolosi, e segnalano, con il dolore il danno. Gli stimoli che possono quindi attivare questo processo sono: 1) stimoli termici: sbalzi di temperatura per ingestione di cibi e/o bevande eccessivamente calde o fredde; 2) stimoli chimici: cibi o bevande acide o troppo dolci; 3) stimoli meccanici: l’eccessivo ed errato spazzolamento degli elementi dentali durante le manovre di igiene orale, provoca sia il deterioramento e assottigliamento dello smalto dentale, che la retrazione del margine gengivale, esponendo cosi, in entrambi i casi, la dentina.
Lo spazzolamento dei denti in senso orizzontale e non nel senso giusto, cioè quello verticale, provoca, quindi, un deterioramento dello smalto ed esposizione della dentina. Inoltre, anche l’uso di spazzolini a setole troppo dure, dentifrici abrasivi, dentifrici sbiancanti, un eccessivo consumo di bevande e cibi acidi, bruxismo (digrignamento dei denti), difetti dello smalto dentale(ipoplasie), otturazioni con margini debordanti, carie dentali possono concorrere alla deterioramento dello smalto dentale.
La retrazione del margine gengivale, e quindi esposizione della dentina, può avvenire per la formazioni di: 1) tasche gengivali, causate da problemi parodontali. La malattia parodontale è un processo infiammatorio a carico dei tessuti di sostegno del dente, con conseguente perdita di osso e quindi esposizione della radice del dente; 2) gengiviti, infiammazioni del tessuto gengivale con sanguinamento e retrazione del margine gengivale; 3) traumi alle gengive durante le manovre di igiene orale.
La prevenzione quindi si basa su:
- una corretta igiene orale, con spazzolino e filo interdentale per evitare l’accumulo di placca e tartaro. Ovviamente i dentifrici e gli spazzolini devono essere adeguati, non abrasivi e le setole devono avere una durezza media;
- manovre dello spazzolamento devono essere corrette e non eccessivamente energiche;
- dieta ricca di frutta e verdura che non contengono un eccesso di zuccheri e che non sono acidi.
Il trattamento della sensibilità dentale, quindi, quando si manifesta, si basa su:
- ostruzione dei tubuli dentinali, perché come già detto, quando la dentina viene esposta per la perdita dello smalto, che è la sua protezione, trasmette, grazie a delle terminazioni nervose che si trovano nei cosiddetti tubuli dentinali, lo stimolo alla polpa, che essendo riccamente vascolarizzata e innervata, dà dolore;
- vernici: vengono applicate per proteggere la dentina esposta
- dentifrici o gel specifici per denti sensibili che contengono idrossiapatite, componente principale del tessuto osseo, oppure, sali di potassio che rendono meno eccitabili le fibre nervose della polpa, riducendo il dolore.