La radiologia che cura i tumori. Congresso internazionale MIO-Live all’IRCCS Gemelli

La radiologia interventistica oncologica, una delle branche super specialistiche più high-tech del momento, effettua procedure guidate dall’imaging, cioè da nuove tecnologie ecografiche con fusione di immagini e da sistemi informatizzati e robotizzati di guida degli strumenti

Roma, 21 gennaio 2022 – Ai blocchi di partenza la settima edizione di MIO-Live (Mediterranean Interventional Oncology) un congresso internazionale organizzato dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e dedicato alla radiologia interventistica oncologica. MIO-live 2022 vedrà la partecipazione della Società di Interventistica Oncologica americana (SIO), di quella europea (CIRSE) e di due società scientifiche coreane (KSIR e KSITA).

Prof. Riccardo Manfredi

L’obiettivo del meeting scientifico è dare una visione globale dell’interventistica oncologica in un’ottica multidisciplinare. Il comitato scientifico del congresso è costituito infatti da docenti della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica: radiologi interventisti, chirurghi (il prof. Felice Giuliante, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale ed Epatobiliare), radioterapisti (il prof. Vincenzo Valentini, Direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia), internisti (il prof. Antonio Gasbarrini, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche) e oncologi (prof. Giampaolo Tortora, Direttore dell’Unità Complessa di Oncologia medica).

Prof. Roberto Iezzi

Direttori del corso sono il prof. Cesare Colosimo, Direttore Radiologia e Neuroradiologia del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, il prof. Riccardo Manfredi, Direttore Radiologia Diagnostica e Interventistica Generale del Policlinico Gemelli e il prof. Roberto Iezzi, Direttore della UOC di Radiodiagnostica di Gemelli Molise, Radiologo Interventista dell’UOC di Radiologia d’Urgenza della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS.

“La radiologia interventistica – commenta il prof. Manfredi – nei centri ad alto livello di specializzazione come il nostro si affianca ormai di routine, agendo anche in maniera complementare, alla chirurgia, alla radio e alla chemioterapia, nel trattamento dei tumori. Le procedure interventistiche vengono selezionate, scelte e discusse da un team multidisciplinare e possono essere utilizzate come alternativa alle terapie tradizionali o in associazione alle stesse”.

Il Gemelli è centro di riferimento nazionale e internazionale in questo campo; ogni anno qui vengono infatti effettuate oltre 4 mila procedure di radiologia interventistica, metà delle quali in ambito oncologico.

La radiologia interventistica oncologica, una delle branche super specialistiche più high-tech del momento, effettua procedure guidate dall’imaging, cioè da nuove tecnologie ecografiche con fusione di immagini e da sistemi informatizzati e robotizzati di guida degli strumenti. Non prevede né anestesia generale, né esposizioni chirurgiche; per questo il paziente ha una ripresa molto rapida, con minore impatto sulla sua qualità di vita. “Negli ultimi 10-15 anni – ricorda il prof. Roberto Iezzi – la radiologia interventistica ha trovato applicazione in ambito oncologico, con due tipologie di trattamenti: percutanei e intra-arteriosi”.

Ablazione percutanea delle lesioni tumorali. Consiste nel posizionare direttamente a livello delle lesioni tumorali, partendo dall’esterno, aghi e device per determinarne la necrosi, cioè la distruzione, sfruttando vari tipi di energia e di trattamenti (radiofrequenze, micro-onde, crioablazione, elettroporazione, elettrochemioterapia).

Trattamenti intra-arteriosi. Per questa via si possono effettuare chemio-embolizzazioni e radioembolizzazioni, veri e propri trattamenti chemio e radioterapici, mirati però direttamente alla lesione tumorale, per i quali si utilizzano microparticelle superselettive, con diametri variabili e scelti ‘su misura’ per il tipo di lesione da colpire e del paziente.

Radiologia interventistica oncologica e immunoterapia. Un altro esempio di trattamento sinergico è dato dall’immunoterapia. Le procedure percutanee (crioablazione in particolare) e intrarteriose (radioembolizzazione) hanno un effetto immunomodulante, cioè vanno ad alterare e a determinare una migliore risposta all’immunoterapia.

Indicazioni della radiologia interventistica oncologica. La radioterapia interventistica oncologica nasce per il trattamento delle lesioni primitive (epatocarcinomi, colangiocarcinomi) e secondarie del fegato (metastasi). Oggi le indicazioni si sono estese al trattamento di tumori del polmone, del rene, dell’osso, e si stanno ampliando verso altri tumori, come il pancreas, tumori ginecologici e della prostata.

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