Torino, 20 novembre 2014 – Venerdì 21 e sabato 22 novembre 2014 dalle ore 9 alle ore 18, presso l’Aula Magna A.M. Dogliotti dell’ospedale Molinette, si terrà il Convegno “La psicoterapia nei DSM e nei SerD: efficacia dei trattamenti e organizzazione dei servizi”, organizzato e presieduto dal professor Secondo Fassino (direttore di Psichiatria e Centro Disturbi comportamento alimentare dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino).
La ricerca sulle psicoterapie comincia ormai a dare risultati di grande interesse aprendo nuovi scenari dal punto di vista delle scelte di politica sanitaria. Gli studi internazionali, svolti negli Stati Uniti e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, stanno dimostrando, in particolare nel campo delle psicosi, dei disturbi della personalità e delle sindromi depressive, che il fattore di prevenzione più importante è quello del sostegno terapeutico oltre che ai pazienti anche alle loro famiglie, il quale, integrato con l’utilizzo delle strutture intermedie di tipo comunitario e con un accorto impiego di psicofarmaci, contribuisce ad evitare nuove ospedalizzazioni e ricadute dei pazienti. Se a breve termine i risultati dell’intervento farmacologico sono analoghi a quelli della psicoterapia nel lungo periodo, i vantaggi legati all’uso della psicoterapia nella prevenzione sono ammessi senza esitazioni da clinici e ricercatori.
Le stesse valutazioni sono fatte nel trattamento dei disturbi d’ansia, disturbi da dipendenza da sostanze e/o da comportamenti alimentari, disturbi di personalità, ecc… Quello che è stato documentato da alcuni anni, ormai, in diversi Länder tedeschi, dove il cittadino trova un elenco di psicoterapeuti accreditati dal Servizio pubblico sanitario ai quali lo stesso Servizio invia i pazienti, sobbarcandosi la parte di costo che il cittadino non può sostenere, è una diminuzione importante della spesa sanitaria destinata ai problemi psichiatrici.
Nel Regno Unito è in corso una importante sperimentazione (Leyard et al. 2009;2013) che dura dal 2009 e terminerà alla fine del 2014, che sta dimostrando che la psicoterapia di disturbi d’ansia depressivi a carico di servizi pubblici è economicamente vantaggiosa e si autofinanzia mediante la riduzione dei costi indotti da tali disturbi.
Il 24 e 25 novembre 2014 si svolgerà a Londra promosso da The Economist una conferenza dei Ministri della Sanità dei principali paesi europei dedicato al problema della salute mentale e della integrazione delle cure psicologiche e mediche. Nei documenti preparatori ci sono risultati di ricerche che il problema non è di tipo economico ma di fornire ai pazienti cure adeguatamente progettate in cui psicoterapie, farmaci e riabilitazione famigliare siano riferite alla persona più che alla malattia mentale diagnosticata. Questa articolazione abbassa notevolmente i costi e migliora i risultati.
Anche a Torino sono in corso di completamento ricerche-intervento cliniche, condotte da Aziende Sanitarie e Università, dove si rileva cha associare la psicoterapia a terapie farmacologiche e di riabilitazione abbassa la durata delle degenze ospedaliere, e quindi i costi, e la durata delle fasi acute e sub acute delle malattie.
La domanda di psicoterapia nei Dipartimenti di Salute Mentale è diventata, negli ultimi anni, sempre più rilevante. A questo incremento sembrano concorrere:
- fattori di ordine clinico: vi sono sempre maggiori evidenze degli esiti positivi dei trattamenti psicoterapeutici, se sono specifici e differenziati per diverse tipologie di pazienti, anche affetti da disturbi gravi e invalidanti; in particolare: la psicoterapia è la terapia di elezione per i disturbi di personalità più gravi. L’efficacia della psicoterapia è paragonabile a quella dei farmaci per molti disturbi largamente diffusi, come alcuni disturbi dell’umore ed i disturbi d’ansia. La psicoterapia è un complemento indispensabile per molti disturbi psicotici, a fianco della terapia farmacologica e degli interventi riabilitativi;
- fattori di ordine esistenziale: anche in relazione a situazioni complesse di disagio psico-sociale degli utenti e non solo, in occasione di gravi patologie o disturbi del comportamento;
- fattori di ordine economico: la psicoterapia nel privato ha costi troppo elevati per una vasta fascia di popolazione. Crescenti evidenze indicano che psicoterapie efficaci riducono i costi dei trattamenti farmacologici, riabilitativi, legati ai ricoveri o all’inserimento in comunità.
La capacità degli operatori della salute mentale di attivare un potenziale terapeutico attraverso la qualità della relazione col paziente è un fattore fondamentale per il buon esito di tutte le cure. Di questa attitudine empatica fa parte anche la comprensione profonda delle dinamiche disfunzionali della personalità che sottendono i diversi quadri clinici dei disturbi psichici, senza la quale non sono codificabili nemmeno le tecniche psicoterapeutiche specifiche.
Vi sono, inoltre, crescenti evidenze che le psicoterapie sono molto efficaci nel trattamento di molti disturbi psichiatrici e nella prevenzione delle recidive, per cui non fare psicoterapia quando è necessario risulta più costoso, in termini sociosanitari, che non somministrare trattamenti adeguati. È necessario però che le tecniche utilizzate siano attentamente differenziate in base al disturbo e al funzionamento del paziente. Obiettivo del Convegno è quindi sensibilizzare gli operatori della salute mentale (e in particolare i Direttori e i Responsabili di Struttura dei DSM e dei SerD), nonché i responsabili delle politiche sanitarie, sulla necessità di fornire psicoterapia nei servizi pubblici, prevedendo un’organizzazione mirata a:
- utilizzare le tecniche in modo specifico;
- favorire l’accesso dell’utenza, anche attraverso l’utilizzo di trattamenti a tempo limitato;
- articolare la psicoterapia con gli altri trattamenti e riabilitativi per i pazienti che necessitano di una presa in carico complessa.
fonte: ufficio stampa